F1, caos Safety Car a Monza: cosa è accaduto e gli errori della Fia

Analizziamo cos'è successo nel finale controverso del Gp d'Italia, condizionato da un paio di decisioni discutibili
F1, caos Safety Car a Monza: cosa è accaduto e gli errori della Fia© XPB/Ag. Aldo Liverani Sas

MONZA - Il finale del Gp di Monza ha portato con sé tante polemiche, legate soprattutto alle decisioni della Fia in merito alla Safety Car. In occasione del Gp d'Italia, sedicesimo appuntamento del mondiale di Formula 1, a trionfare è stato Max Verstappen davanti a Charles Leclerc, ma la gara si è conclusa in regime di Safety Car. In particolare, il dito è stato puntato contro la Fia per alcune decisioni rivedibili che hanno determinato l'esito del Gp. Ripercorriamo insieme nel dettaglio cos'è successo a Monza e cos'ha sbagliato la Fia.

Cos'è successo

La situazione particolare ha avuto inizio al 47° giro, quando Daniel Ricciardo ferma la sua McLaren a bordo pista poiché impossibilitato a proseguire la gara. Nonostante la situazione appaia abbastanza chiara, la Fia aspetta troppo tempo a mandare in pista la Safety Car, commettendo il primo grave errore. Quando finalmente la macchina fa il suo ingresso sul tracciato, Max Verstappen e Charles Leclerc sono già transitati, mentre il regolamento prevede che la prima monoposto alle spalle della Safety Car debba essere quella del leader della gara. Il secondo errore invece è la mancata bandiera rossa. Le operazioni di rimozione della vettura sono infatti andate per le lunghe e, quantomeno a due giri dalla fine, sarebbe stato opportuno fermare la corsa. La Fia ha invece deciso di confermare il regime di Safety Car, privando il pubblico di Monza di un finale "normale" e scatenando l'ira di molte persone, tra cui Mattia Binotto.

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