Verso la gloria
Dopo, Schumi ne vincerà altri sette di Gran Premi consecutivi. Così la conquista del Mondiale non sarà mai messa minimamente in dubbio. Dal Nurburgring all’Hungaroring passando per Montreal, Indianapolis, Magny Cours, Silverstone e Hockenheim, ci sarà sempre la solita danza sul podio con il saltello prima di canticchiare in rapida sequenza “Deutschland, Deutschland u?ber alles…” e “Fratelli d’Italia, l’Italia s’è desta…”. In una sola occasione è l’unico ferrarista sul podio, poi quattro volte su sette il compagno di scuderia è secondo e altre due terzo.
Giochi di squadra
Non c’è bisogno neanche di architettare quegli odiosissimi e inutili giochi di squadra che un po’ hanno macchiato la corsa alla conquista dei precedenti titoli, in particolare nel 2001, quando in Austria viene imposto a Barrichello di cedere la seconda piazza a Schumi. È il 13 maggio e il campionato è ancora in bilico: Michael ha vinto tre volte e una è secondo, solo che c’è un ritiro che pesa e il rivale più pericoloso David Coulthard (McLaren) è distante appena otto punti e sul circuito di Stiria è al comando. Seguono polemiche che il presidente Luca Cordero di Montezemolo cercherà di spegnere dicendo che «se ci fosse stata in ballo una vittoria non l’avremmo fatto». Non ci sarà bisogno di offrire la riprova, almeno in quella stagione, perché dei restanti undici Gran Premi, il tedesco ne vincerà sei e tre volte sarà secondo. Purtroppo per la Ferrari, ancora in Austria, un anno dopo, il 12 maggio, la storia dell’ordine di scuderia si ripeterà. Con la vittoria in ballo e senza una reale necessità. Schumi ha già portato a casa quattro delle prime cinque sfide, il vantaggio sul secondo – Juan Pablo Montoya (Williams) – è di 21 punti: 44 contro 23. Barrichello invece ha appena sei punti e quel Gran Premio lo sta vincendo. Prova anche a resistere, dai box insistono. Lui alla fine dice «va bene» ma fa a modo suo, spostandosi platealmente all’ultima curva per farsi sorpassare in prossimità del traguardo. Il giro d’onore si tramuta in un giro della vergogna, tra fischi e invettive corali. Sul podio Michael, in evidente imbarazzo, cede il primo gradino e il trofeo al compagno. Per quella sceneggiata ci sarà anche una salatissima multa (un milione di dollari) e dal giorno dopo fino al 2011 saranno vietati gli ordini di scuderia.