Ducati, le novità
Una manata di novità per rispondere alle concessioni che aiuteranno lo sviluppo degli avversari e bloccheranno quello della Ducati. «Nel 2023, quando avevo provato la moto non ci andavo molto d’accordo, quella di quest’anno è uno step rispetto alla vecchia. La nuova aerodinamica e mi è piaciuta. Come base di partenza mi piace molto». Va controcorrente Martin. Non è una novità. L’ha fatto anche l’anno scorso. E poi è la sua indole. Inoltre scalpita per avere il posto nel team ufficiale, a costo di andarsene. Così, come sempre, è velocissimo fin dai primi giri della giornata (record, poi battuto da Bastianini), ma alla fine se toglie i dubbi sul nuovo motore («utilizzerò quello»), è scettico sulla carena da ufo. «L’anno scorso abbiamo iniziato la stagione con una diversa da quella scelta dal team ufficiale e poi si sono pentiti della loro scelta. Voglio seguire il mio istinto».
Marquez: "Guido ancora rigido come alla Honda"
Fa molta fatica ad adattarsi alla rossa (dell’anno scorso) Marc Marquez (14°). «Vengo da tre anni molto difficili e guido ancora rigido come alla Honda. La verità è che in momento non sono abbastanza veloce per pensare al titolo» ammette lo spagnolo. Non si esulta in casa Honda (Luca Marini 17°: «Con le gomme usate escono i nostri problemi, serve tempo»), tanto meno in Yamaha, che trovata la migliore velocità di punta (338,5 orari) resta lenta (11° Fabio Quartararo) «Vedo passi avanti, ma siamo lontani, specie sul giro secco» dice preoccupato il francese. Tanti sorrisi invece in Aprilia, con Ducati la più attiva. «La nuova moto ha molto più carico aerodinamico ed è molto pesante e fisica - dice Espargaro -, ma a me basta che mi consenta di vincere e questa Aprilia, soprattutto in termini di velocità a centro curva, ha fatto un passo in avanti maggiore di quello che pensassi».