Fiat Dino, cuore Ferrari
Quella della Fiat Dino è una storia particolare, nata dall'esigenza di Ferrari di produrre, in tempi brevi, un numero sufficiente di motori V6 stradali per ottenere l'omologazione della monoposto 166 per il campionato di Formula 2 dell'epoca. Il nome Dino, condiviso con l'omonimo modello della Ferrari, era infatti il diminutivo di Alfredo, figlio del Drake prematuramente scomparso dopo aver contribuito alla progettazione del V6. La Fiat Dino venne presentata nel 1966 in versione Spider (la coupé sarebbe arrivata l'anno successivo) con motore 2 litri e 160 cavalli di potenza. Elevate le prestazioni, con una velocità massima di oltre 200 km/ e un'accelerazione zerocento in circa 8 secondi, valore da vera sportiva per l'epoca.
Pur più semplice e di impostazione più tradizionale rispetto alla “cugina” Ferrari, la Fiat Dino poteva contare su un comparto tecnico raffinato, con schema a motore anteriore e trazione posteriore, avantreno a ruote indipendenti con triangoli sovrapposti, cambio a 5 rapporti e 4 freni a disco. Nel '69 la sportiva torinese fu oggetto di un upgrade, con incremento di cilindrata e potenza fino a 2,4 litri e 180 cavalli.
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