Marcell Jacobs ha parlato in conferenza a Casa Italia da campione in carica in vista della gara che lo vedrà protagonista nei prossimi giorni. Sono ormai passati quattro anni da quella storica vittoria dell'azzurro alle Olimpiadi di Tokyo 2020 a cui prese parte da outsider ed assoluto esordiente ai Giochi e da cui uscì vittorioso dalla gara dei 100 metri contro ogni pronostico. In questi primi giorni di soggiorno a Parigi, le sensazioni di Jacobs sembrerebbero essere positive al punto da non temere la competizione di avversari del calibro del campione del mondo dei 100 metri Noah Lyles ed il giamacaino Kishane Thompson, che incute maggior timore a Jacobs.
Il ritorno di Jacobs...da campione
L'atleta azzurro torna alle Olimpiadi da campione in carica ed affrontare i Giochi in questo modo avrà per Jacobs un altro sapore: "Tre anni fa ero una persona completamente diversa, arrivavo da outsider ed ero alla mia prima Olimpiade, oggi ci arrivo da campione olimpico e questo mi dà tanta autostima. Penso che come l'ho fatto una volta posso farlo di nuovo. C'è pressione, tutti in primis me stesso, si aspettano tanto - ha aggiunto -. Ma la sto usando come spinta e non come peso". Poi sugli obiettivi dell'anno: "Ne avevo tre: stare in salute e lo sono, vincere gli europei e poi le olimpiadi, tocchiamo ferro... Ma in questi primi giorni al villaggio ho vibrazioni positive".
Chi affronterà Jacobs?
Il campione in carica dei 100 metri ha speso qualche parola anche sui suoi avversari in vista delle batterie fissate per il 3 agosto, con finali e semifinali in programma il giorno dopo. "Lyles? Per me non è il favorito, non è quello che è andato più forte quest'anno, mi spaventa di più il giamaicano (Thompson, ndr). Lyles è il campione del mondo di 100, 200 e staffetta ma non vuol dire che sia imbattibile, anzi, quando inizia ad avere pressione sulle spalle comincia a faticare". Sulla difficoltà della gara: "So che sarà tosta, ci sono 15-16 atleti che possono puntare ad andare in finale, ma in finale si va in otto. Quello sarà il gradino più difficile, poi la finale la può vincere chiunque”.