Sinner, un'occasione tira l'altra: il sogno Wimbledon

Jannik cancella in 3 set Galan, torna nei quarti e trova il russo Safiullin che ha battuto Shapovalov
Sinner, un'occasione tira l'altra: il sogno Wimbledon© Getty Images

WIMBLEDON - Ritorno ai quarti, un anno dopo. Qualcosa è cambiato. Sinner di sicuro, ma anche il resto. Gli avversari, soprattutto, e in qualcosa anche il torneo. L’anno scorso Jannik fece baruffa con Alcaraz, negli ottavi, un match che servì da culla a quel tennis mezzo ping e mezzo pong che i due hanno espresso al meglio nei successivi incontri.

Sull’erba del Centre Court, i due amici fecero correre la palla a più non posso, nello stupore di un pubblico disabituato a un tennis così. Piacquero, in questa versione da pongisti, ma sollevarono anche perplessità. Lo chiameremo pong-tennis? Iniziarono a chiederselo gli inglesi, ce lo chiediamo tutti noi, ancora oggi. Sinner vinse in quattro partite, poi ebbe Djokovic, andò avanti 2-0 quando il grande vampiro serbo s’impossessò del match, e non vi fu scampo. Venne risucchiato, un game dopo l’altro.

C'è Safullin sul suo cammino di Sinner

Altra storia questo 2023, che ha portato un ottavo con Daniel Elahi Galan, colombiano, e porterà un quarto di finale contro Roman Safiullin, russo. Come dire, la differenza c’è, e si vede. La classifica dà per scontato che il più pericoloso fosse il sudamericano, numero 85, mentre Roman è 92. Ma Safiullin ha sempre giocato poco nel circuito dei più forti. Tanti Challenger, tanti Future, come si chiamavano un tempo i tornei della categoria meno celebrata (e ricca) del tennis, sempre stando attendo a sceglierli vicino casa. Le finanze della famiglia Safiullin non permettevano grandi spese per autofinanziarsi. Però, alla fine, Roman il piede nella Top 100 è riuscito a metterlo. Successe dopo la ATP Cup di un anno fa in Australia. Spedito in campo contro avversari di buon nome, Safiullin mostrò di avere un tennis di ottima fattura. Giocò anche contro Sinner, perdendo, ma senza sfigurare. «Lo ricordo bene, è un buon tennista, molto migliore della sua classifica. Il primo accostamento che viene è con Karatsev, un altro che partì dal basso, ma alla fine un suo spazio l’ha trovato, ed è stato anche tra i primi venti della classifica». Intanto, ieri Safiullin ha superato Shapovalov. Sinner ringrazia per il dono.

Sinner, ai quarti senza problemi

Daniel Galan, ha un’altra storia. Specialista della terra rossa, ma privo di colpi prodigiosi. Un maestrino, che sa fare un po’ di tutto, perfino con un certo stile, ma obbligato a inchinarsi quando s’imbatte negli orchi forzuti della terra battuta. Wimbledon però gli è sempre piaciuto, forse perché è un convinto vegetariano. E a chi sosteneva che Galan stesse all’erba dei Championships, come un paio di calzettoni scozzesi indossati su uno smoking total black, Daniel ha trovato modo di rispondere spingendosi per una volta fino agli ottavi, tra i primi sedici del torneo.  Il secondo set con Sinner se l’è giocato addirittura alla pari. L’hanno consigliato di restare sulla riga di fondo, e di non spostarsi da lì, a costo di ribattere i colpi più profondi con delle strambe demi volée da posizioni impossibili, ma così facendo ha finito per aggiungere velocità al suo tennis, rendendosi pericoloso in più di un’occasione. Sinner l’ha tenuto a bada, ma per mettere a segno la prima palla break ha dovuto attendere che le prime quindici si perdessero nel nulla. «Credo sia stato un buon match, il primo set in particolare», dice con un certo ottimismo. «Nel secondo ho perso un po’ la visione d’assieme, lui è andato avanti, ma alla fine sono riuscito a rimettere le cose a posto. C’era umidità, sul campo. Non posseggo chissà quali parametri, per dare un giudizio, ma quando chiudono il tetto, la sensazione di poter scivolare è più netta». Ha avuto in sorte un tabellone prezioso, Sinner, dal Cerundolo minore numero 111 fino a Safiullin numero 92 passando per Schwartzman 98, Halys 79 e Galan 85. Ma prima o poi Djokovic gli si parerà davanti, come un incubo. Accadrà in semifinale. E sarà quello il momento per fare il punto della situazione.

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