Sinner, ripartenza da Formula 1: l'analisi del derby con Vavassori

Alla ripresa del derby Jannik trova subito il passo giusto. Al 3º turno sfida con Griekspoor. Avanti Paolini, che batte Volynets
Il ragazzo dello Slam più lontano da noi, del secondo posto che continua a inseguire, della prima finale in un Master e della seconda conquista della Davis, passa anche per il ragazzo dei derby. Che forse nel tennis non sono così importanti come nel calcio, ma hanno un loro perché. Sfidano amicizie e vita in comune, e si adornano sempre della rivalità che un match tra connazionali inevitabilmente suscita.
Lo era anche prima, Jannik Sinner, l’uomo dei derby, e visto che è imbattuto nei duelli disputati nel Tour, dà il meglio di sé per continuare a esserlo. Andrea Vavassori è stato un’ottima spalla, di più non avrebbe potuto. Ma quello che poteva fare l’ha fatto bene. "Gioca un bellissimo tennis, spesso è imprevedibile, vedrete che arriverà nei primi cento, se lo merita", lo incoraggia Jannik, che confessa di non essersi sentito troppo in confidenza nel primo scampolo di match giocato l’altro ieri, mentre alla ripresa ha avvertito subito che tutto girava per il verso giusto. E Vavassori non ha potuto che prenderne atto. 

Sinner come Verstappen

Le ripartenze di Sinner sono da Formula Uno. Altri amano ricominciare il fraseggio, ascoltare il campo, prendere atto delle condizioni del vento e della temperatura, magari prendersi un minuto in più per inquadrare da capo l’avversario. Lui già corre. Mette pressione. Ha un che di Verstappen, quando c’è da far sentire la propria presenza, e pazienza se nei miti del rosso che va di moda c’è la Ferrari, che ha da poco guidato sulla pista di Maranello.

Ne è rimasto sorpreso anche Vavassori, per quanto lo conosca bene e lo frequenti da amico sincero. Il match, due giorni fa, era stato messo a riposo su una palla break salvata da Andrea detto l’onda, Wave per tutti, ed era stata la prima a disposizione di Jannik. Ventiquattro ore di sosta, più il ritardo accumulato anche ieri, non meno di due ore sulla tabella di marcia a dir poco ottimistica stilata dagli organizzatori del 1000 di Miami, hanno riportato sul centrale del torneo un Sinner scalpitante, quasi non avesse mai staccato la spina, o fosse rimasto in campo, nascosto sotto qualche impalcatura.
Quaranta pari e Vavassori alla battuta. Siluro centrale sull’attacco a seguire il servizio, e nuova palla break. Annullata anche quella. E allora subito una terza, con Vavà che aveva già capito l’antifona. È un problema il derby, quando l’amicizia deraglia dai binari che le sono propri e si trasforma in ammirazione. Ma tra i due va così, e Wave l’ha sempre detto. Ammira Sinner, per ciò che rappresenta e per come si attiene al ruolo che le sue vittorie gli hanno ormai affidato, ma ancora di più non può fare a meno di guardarlo estasiato, incantato dal tennis che il ragazzo delle Alpi sa giocare.

L'uomo dei derby

Non è il solo, badate… Se avete tempo andate ad ascoltare una delle telecronache di Nick Kyrgios, il bad boy del tennis, quando in campo c’è Jannik. Lo segue borbottando, sui colpi migliori ride sguaiato, sui punti commenta quasi urlando… "Questo è il tennis, signori. Non so che cosa abbia dentro questo ragazzo, ma è fatto per questo sport!". Lo stesso vorrebbe dire Vavà, all’amico e insieme, al mondo intero. Ma si trattiene, proprio per l’amicizia che si è instaurata, che non può vivere né di sottomissione, né di esagerazioni. Ma si vede che è fiero (e l’ho anche detto) di giocare contro un tennista del genere, per di più amico, per di più azzurro.
Anche se provare a condurre il match contro un tipo simile comporta un taglio drastico alle proprie aspirazioni. Su quel break il primo set se n’è andato, mentre il secondo resta in parità fino al quinto game, quando Sinner torna alle accelerazioni che gli sono proprie e si porta 3-2, poi 4-2 nel tempo di un sospiro. Così, Vavassori finirà per essere l’uomo (l’ottavo) del dodicesimo risultato utile di Sinner contro gli italiani sui campi del circuito.
Trentottesimo derby giocato da quando Jannik impugna una racchetta, quattro sconfitte ormai lontane nel tempo (due subite quando il nostro non aveva ancora una classifica nei prime mille), a fronte di trentaquattro vittorie. Wave ha sorriso alla sconfitta, addolcita anche da un secondo set ben condotto, nel quale non ha mai rinunciato ad attaccare su ogni palla possibile.
Resta convinto di poter mettere piede, un giorno, nella Top cento anche in singolare (dopo Miami sarà 134, subito dietro a Berrettini). Il suo obiettivo, per quest’anno, e dopo la finale a Melbourne, resta l’ingresso nelle otto coppie delle Finals a Torino. È secondo nella Race, al momento, con il fido Bolelli, mentre Sinner è primo nella Race del singolare. Pochi ci hanno fatto caso, ma il nostro derby era un confronto al vertice. 

La sfida con Griekspoor

Sinner avrà Griekspoor, già battuto tre volte (a zero), le ultime due in Davis e a Rotterdam. Giocatore comunque affidabile, non un colpitore fenomenale, ma bravo nel non rinunciare mai a fare del suo meglio, anche contro i più forti. Ieri ha battuto Michelsen in tre set, in una giornata che ha visto finire a gambe all’aria i due americani di più alta classifica, Paul costretto al ritiro contro Damm e Fritz, uscito malconcio dalla sassaiola che gli ha organizzato il brasiliano Thiago Seyboth Wild.
Uno da tenere presente, il giovane carioca che vinse la finale degli US Open juniores 2018 contro Lorenzo Musetti. Un ragazzo di impressionante solidità nelle proprie convinzioni, anche quando le cose non vanno benissimo. Uno che tira tutto, servizio, dritto e rovescio, che cerca le righe e spesso le prende. Ieri addirittura implacabile nel cogliere tutte le possibilità offerte da un Fritz troppo presto sfiduciato. Un avversario in più per gli azzurri nel girone bolognese della prossima Davis. 

Gli altri risultati

MASTERS 1000 Atp Miami Damm (Usa) b. Paul (Usa) 6-4 1-2 ritiro; O’Connell (Aus) b. Tiafoe (Usa) 7-5 7-6 (5); Koepfer (Ger) b. Baez (Arg) 6-3 6-2; Seyboth Wild (Bra) b. Fritz (Usa) 6-3 6-4; Griekspoor (Ola) b. Michelsen (Usa) 7-6 (5) 6-7 ()9 6-4; Sinner (Ita) b. Vavassori (Ita) 6-3 6-4 

WTA 1000 Miami Pegula (Usa) b. Zhu (Cin) 6-4 4-1 ritiro; Fernandez (Can) b. Arango (Col) 6-4 6-2; Paolini (Ita) b. Volynets (Usa) 7-6 (8) 7-5; Collins (Usa) b. Potapova (Rus) 6-2 6-2; Kasatkina (Rus) b. Liu (Usa) 6-0 1-0 ritiro

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