Sinner: "Io e Jarry trattati allo stesso modo"
Queste le parole dell'azzurro, che nonostante il successo è stato inevitabilmente invitato a rispondere sul caso Clostebol: “Ognuno di noi nella vita passa dei momenti belli e dei momenti difficili, per me questo non è stato un periodo facile ma sono ottimista. Mi hanno sempre detto che non era colpa mia, che non c’era volontarietà e in più quello che avevo in corpo era un valore talmente basso che non credo potrà accadere nulla. Vedremo, io so quello che è successo, io so la verità e per me cambia poco. Sono arrivato in Australia abbastanza presto ho fatto due esibizioni e ho cercato di entrare nel torneo con la mentalità giusta. Oggi mi sono sentito abbastanza sicuro, la giornata era iniziata bene e anche in riscaldamento ho avuto sensazioni positive. Mi sentivo tranquillo e in generale tutta la giornata è andata bene. Le parole di Jarry? Devo essere onesto, non conosco i dettagli del suo caso. Quindi per me è difficile parlarne. Quello che posso dire è che, nonostante lui sia stato squalificato, siamo stati trattati allo stesso modo. C'è un protocollo. Se il protocollo ha qualche problema o non viene applicato appieno, non è colpa mia. "Certo, mi dispiace molto per i giocatori che stanno passando questo genere di cose. ma so solo cosa è successo a me. So cosa devo affrontare, perché fondamentalmente il mio processo è ancora in corso. Devo ancora fare delle cose. Alla fine però sono sempre stato giudicato innocente, la quantità di Clostebol che avevo nel corpo è inferiore a un miliardesimo di grammo ed era contaminazione. Quindi non posso fare paragoni con il caso di Jarry perché non ne conosco i dettagli".
