Ma quali acciacchi, il solo difetto di Jannik Sinner è che non gli riesce più di giocare come un essere umano. Chiamatelo “mostro”, chiamatelo robot, ma la sostanza è quella: il numero 1 al mondo non è mai sazio. Grazie al successo in 3 set su Ben Shelton (7(7)-6(2), 6-2, 6-2), che fa seguito a quelli su Jarry, Schoolkate, Giron, Rune e De Minaur, l’Australian Open può finalmente accogliere in finale il suo defending-champion. Il campione azzurro ha ripreso dunque da dove aveva lasciato, conquistando l'ultimo atto del primo slam stagionale e smentendo quella fetta di pronostici che avevano sovrastimato l’incidenza dei problemi fisici e della pressione per il caso Clostebol. Ma il fatto è che il 2025 sta finora procedendo in continuità con la scorsa stagione, quella che nella sua seconda metà ha messo in scena il racconto di un giovane “mostro” costretto a convivere con lo scenario della squalifica fino a 2 anni, ma che non per questo ha rinunciato a chiudere il bilancio annuale con 7 titoli e un mondiale. A contendergli il trionfo è ora il suo “vice” Alexander “Sascha” Zverev. Il numero 2 al mondo ha raggiunto l’ultimo appuntamento del torneo facendosi strada attraverso Pouille, Martinez, Fearnley, Humbert, Paul e per ultimo Djokovic (7(7)-6(5), poi il ritiro del serbo). Il tedesco scenderà inoltre in campo con l’obiettivo di conquistare il primo slam in carriera dopo le finali perse allo Us Open del 2020 e al Roland Garros dello scorso anno.