© Getty ImagesLa prima volta non si scorda mai, e sono state tante negli ultimi anni per Jannik Sinner. Ma il primo successo in Italia, a Torino, alle Nitto ATP Finals del 2024 è stato qualcosa di unico. Ha sempre detto che «il primo posto nella classifica ATP è una conseguenza», vero, ma quanti successi sono arrivati “di conseguenza”. La somma degli ultimi due anni ci consegna il miglior tennista della storia italiana, il più vincente, il più mediatico. E chi lo ha capito e accettato oggi vive nella sua scia, perché Sinner ha fatto solo bene al tennis nazionale e al movimento tutto. Chi invece della vecchia guardia gli va contro e non smette di criticare le sue scelte, vuol dire che non sa (o non vuole) nascondere l’acredine nei suoi confronti.
Australia e stop
Se il 2024 è stato l’anno migliore per Jannik, il 2025 lo è stato un po’ meno. Vuoi per una squalifica ingiusta di tre mesi, vuoi per il rendimento costante (anzi, in crescita) di Carlos Alcaraz, Sinner ha vissuto comunque una stagione più che positiva. Iniziando dagli Australian Open, vinto per il secondo anno di seguito, battendo in finale uno Zverev che ci aveva creduto ed è uscito ridimensionato nel gioco e nelle intenzioni. Un Sinner che dopo Melbourne è stato costretto a fermarsi. Lo stop forzato ha causato una perdita di ritmo e di condizione atletica.
Roma e Parigi
Al suo rientro a Roma la finale con Alcaraz è stata impari. L’altoatesino ha tenuto solo il primo set per poi crollare sotto i colpi dello spagnolo nel secondo. Ma gli Internazionali d’Italia sono stati una tappa propedeutica per Parigi. Ecco l’unico, vero rammarico della stagione è stato proprio il Roland Garros. Una finale, sempre contro lo spagnolo, giocata alla pari. Anzi, Jannik è stato superiore a Carlitos per lunghi tratti su una superficie, la terra rossa, che si addice maggiormente alle caratteristiche dell’avversario. Quella partita, durata 5 ore e 29 minuti, è stata la più lunga della storia del torneo. Sinner non è riuscito a portarla a casa, nonostante i tre match point, dopo aver vinto i primi due set. Una mazzata. Per molti, ma non per lui.
