Sinner, perfetto contro Tsitsipas
Personalità straripante, piano partita perfetto, con Tsitsipas sulla diagonale di rovescio, aggredendo la seconda del greco anche al centro per poi aprirsi sugli angoli. Ma ciò che colpisce è il servizio, un tempo considerato debole. Sarà stato come annotato da tempo il cambio di partenza dei piedi. Ma certo anche il lungo studio sulla variazione delle traiettorie. Vagnozzi e con lui Cahill hanno fatto un gran lavoro, perché Sinner è tipo che studia, osserva e lavora incessantemente. Fatto è che Jannik ha concesso la miseria di 10 punti su 10 turni di servizio fino al 6-4 6-4 che lo rende primo italiano a vincere due partite nella storia delle Atp Finals, record che ritoccherà a lungo e che del resto era facile superare visti i pochissimi precedenti.
La partita di Sinner
Molto deve esserci in questa nuova fluidità al servizio del lavoro di Giacomo Naldi, ex fisioterapista della Virtus Bologna, passato in casa Sinner. Certo c’è tutto Jannik: 9 ace, tutti i punti vinti quando serviva largo, nessuna palla break concessa, l’89% di punti ottenuti con la prima, ma anche il 60% con la seconda. Ace ai 216, 209, 214 orari, mica carezze. Però anche servizi con rotazioni. E comunque una battuta che disarma chi risponde alla Tsitsipas che di fatto ha conquistato un punto su 10. Una battuta sempre meno prevedibile. Il primo break dopo 15’, appena Tsitsipas s’è sentito sfibrato, al punto da affondare il rovescio in rete, dopo aver visto che la sua tattica costruita per aggredire e avventurarsi più a rete, veniva respinta dal beniamino di casa, anzi prevenuta mantenendo il comando dello scambi, ma non più andando in accelerazione soltanto. Nel secondo set il break subito e poi agevole controllo, nonostante l’orgoglio di Tsitsipas.