"La Juve non ha qualità a centrocampo"
In che modo sono diversi gli approcci tattici di Allegri e Juric?
«Il gioco della Juventus si basa su una densità bassa e grande aggressività dei propri difensori nell’uno contro uno in cui si applicano con grinta. Per questo è molto difficile per gli avversari trovare spazi in cui individuare opportunità interessanti per creare palle gol. A differenza dei bianconeri il Torino pratica un calcio di analoga aggressività ma a tutto campo, anche nella metà campo avversaria. C’è anche qui una mentalità distruttiva volta al recupero della palla. In ogni caso entrambe le difese possono disporre di difensori molto abili, Bremer e Buongiorno sopra a tutti da una parte e dall’altra. I numeri illustrano le loro abilità e il fatto che Bremer faccia più passaggi dipende solo dal fatto che il Torino spesso verticalizza direttamente col portiere evitando la costruzione dal basso».
Ma qualora una delle due squadre trovasse il vantaggio che atteggiamento si aspetterebbe: cercare il raddoppio o chiudersi a proteggere l’1-0?
«Mi aspetto la solita Juventus che parte molto forte, con grande intensità, e se dovesse trovare il vantaggio proverebbe a gestirlo senza cercare per forza il raddoppio. Non ha la qualità a centrocampo per palleggiare, il play è Locatelli che non ha le doti per dettare il ritmo e un tipo di gioco così costruttivo. Solo Cambiaso in parte ce l’ha ma è giovane ed è un cursore. Qualora invece fosse il Torino a trovare il vantaggio mi aspetto la solita squadra monotematica che cerca di distruggere il gioco avversario per ripartire velocemente: non cambia modo di giocare a seconda che stia vincendo, pareggiando o perdendo. Juric è fatto così, il contrario di Allegri che modula l’atteggiamento della sua Juventus a seconda dell’avversario che affronta e del momento specifico della partita».