Bonucci, Juve e l'atto di forza di Allegri
A Bonucci è stato spiegato a febbraio, e ribadito circa un mese fa, che nel nuovo progetto tecnico sarebbe stato la quinta scelta nel ruolo e che poteva sentirsi libero di cercare un’altra squadra. Il passo successivo è stato l’esclusione dalla prima squadra: decisione che ha tracciato il solco definitivo e lascia l’impressione di come Allegri stia cercando di rifondare l’unità del suo gruppo escludendo quelli meno entusiasti della sua permanenza alla Juventus e cercando una maggiore chiarezza sulle gerarchie dello spogliatoio e sull’identità dei nuovi leader, da Danilo in giù.
È un atto di forza di Allegri, che dimostra quali siano gli equilibri del potere bianconero in questo momento e di come la Juventus stia ripartendo anche dallo spogliatoio, non solo dalla sede. Attenzione non basta cambiare qualche giocatore per cementare un gruppo trasformandolo in Squadra (s maiuscola), è indispensabile anche un progetto tecnico tattico convincente e coinvolgente, ma i primi segnali del nuovo corso sono forti e Bonucci il primo a farne le spese. Bonucci, d’altronde, ha sempre voluto essere un leader, ma spesso - anche in buona fede - ha confuso la retorica con il carisma, le frasi a effetto con l’esempio da dare, la sfrontatezza con il carattere, il petto gonfio con il senso di appartenenza.Tendenzialmente i leader vengono scelti dal gruppo, non si impongono al gruppo, ma soprattutto sono pronti a sacrificare i loro interessi personali in nome del gruppo stesso.