Gattuso e Vanoli, una sfida da Toro. Ma i preferiti sono Tudor e Palladino

I preferiti sono Tudor e Palladino, però arrivare a questi due è difficile: Cairo tuttavia ci proverà

Il tira e molla era da mettere in preventivo, con due personalità come quelle di Urbano Cairo e Ivan Juric. Il rischio, però, è che il futuro della panchina del Toro diventi una telenovela in grado di nuocere soltanto alla programmazione del club granata, appeso fra l'esito della stagione e un domani tutto da scrivere. La situazione ormai è nota: il contratto di Juric scade il 30 giugno e al momento una vera e propria trattativa per il rinnovo non è ancora cominciata. Nonostante Cairo abbia più volte aperto le porte alla prosecuzione del matrimonio. Idillio, però, condizionato dai risultati. Una pressione che il tecnico croato si è voluto creare dopo il deludente pareggio contro la Salernitana: «Se non vado in Europa, cosa ci faccio qui? Prendo altri soldi? Se vado in Europa invece ragioniamo, perché non dobbiamo vivacchiare. Il mio pensiero è questo. Abbiamo fatto un lavoro straordinario. Se vado in Europa, resto al Toro. Altrimenti, me ne vado via».

Torino, Juric resta?

Parole confermate, ma leggermente edulcorate dopo la vittoria contro il Lecceil mio obiettivo è rimanere per tanti anni, ma non bisogna vivacchiare», ha spiegato venerdì), quasi a sancire una ritrovata compattezza. Fino, però, al ribaltamento di fronte di pochi minuti dopo da parte di Cairo. Dunque, Juric resta se i granata dovessero raggiungere un obiettivo molto ambizioso. Altrimenti inizierà a valutare altre proposte. Come per esempio l'ammiccamento del West Bromwich Albion, che ieri ha perso in casa contro il Southampton: l'unica speranza di tornare in Premier League, dunque, resta aggrappata ad un cammino playoff difficilissimo. Juric in Inghilterra troverebbe un contratto più ricco di quello attuale e un club da risollevare dopo anni complicati: una situazione simile a quando ha preso in mano il Toro. Ma occhio anche al Monza, perché se Raffaele Palladino dovesse decidere di lasciare la Brianza il profilo del mister croato prenderebbe quota. Il modo simile di lavorare e la provenienza "gasperiniana" stuzzica Adriano Galliani, che resta vigile sui piani di Juric.

Gattuso o Vanoli per il post-Juric

Nel frattempo, comunque, il Toro non vuole rimanere in balia delle idee e degli umori dell’attuale allenatore. Cairo non ha mai nascosto la stima nei confronti di Ivan, ma non lo aspetterà all’infinito. Anche perché il rischio (che i tifosi si augurano di correre) è quello di rimanere in corsa per un piazzamento europeo fino a maggio inoltrato. Significherebbe, di contro, non conoscere il timoniere del prossimo anno praticamente fino a giugno. I nomi sul tavolo di Davide Vagnati, ovviamente condivisi col patron, sono principalmente due: Gennaro Gattuso e Paolo Vanoli. Il primo sta avendo alti e bassi al Marsiglia, ma in Italia tornerebbe al volo per un progetto ambizioso. Il secondo - collaboratore di Antonio Conte in Nazionale, al Chelsea e all’Inter - sta facendo benissimo al Venezia da un anno e mezzo a questa parte e si “libera” con 600 mila euro.

Le altre opzioni

E poi, sullo sfondo, restano due piste più tortuose per diverse ragioni: Raffaele Palladino del Monza, che viene però tenuto d’occhio dalle big, e Igor Tudor, che in questa stagione ha lasciato sfilare via l’opportunità del Napoli perché allergico alla patente di traghettatore che De Laurentiis aveva immaginato per lui. Il primo ha tanto mercato in Italia e all’estero, il secondo avrebbe un ingaggio molto importante e in questo momento della carriera prediligerebbe la guida di un club con vista sulla Champions League. Il Toro seguirà due binari paralleli, come d’altronde è lecito aspettarsi da ogni club a febbraio: monitorare la situazione dell’attuale allenatore e valutare altre vie d’uscita in caso di divorzio da Juric. Ma il pensiero di Cairo, nonostante le frasi del dopo-Lecce più dettate dalla pancia e dalla noia di fronte all’argomento rinnovo, in realtà non cambia: se dipendesse dal presidente il rapporto andrebbe avanti con reciproca soddisfazione. Anche se il campionato dovesse finire oggi, dunque senza Europa.

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