"Ceferin e l'ECA pensano a una nuova Superlega": copia e incolla da A22?

Dalla Spagna l'indiscrezione sul possibile futuro della Champions League, che dal 2027 potrebbe cambiare nuovamente format
"Ceferin e l'ECA pensano a una nuova Superlega": copia e incolla da A22?

La Champions League cambierà format a partire dalla prossima stagione: le squadre saranno 36, ma la verà novita è rappresentata dall'assenza della fase a gironi, sostituita da un primo turno in cui ogni club incontrerà otto squadre diverse con un'unica classifica. Una risposta dell'Uefa per provare ad affrontare lo scontento dei club che nell'aprile 2021 avevano dato vita alla Superlega, convinti della necessità di una revisione del modello di business del calcio europeo.

Ma anche un modo per far crescere i ricavi, aumentando il numero delle sfide minime che ogni squadra disputerà nella competizione. Tutto questo mentre si attende ancora la sentenza della Corte di Giustizia Europea sulla Superlega, vale a dire sulla legittimità del monopolio della Uefa: il verdetto è atteso per l'autunno e potrebbe - se riconosciuto nell’Uefa un monopolio in violazione alle norme 101 e 102 del trattato dell’Unione - rappresentare un punto di svolta per le competizioni calcistiche europee, spalancando le porte a progetti alternativi.

L'indiscrezione dalla Spagna: "Una Champions a tre divisioni"

Un fondo pubblicato sul sito del quotidiano spagnolo El Pais, a firma dell'ex direttore di AS Alfredo Relaño, rivelerebbe la volontà di Uefa ed ECA (Associazione dei Club Europei) di cambiare nuovamente il format della Champions League a partire dal 2027, dunque dopo un solo triennio dal varo della nuova formula. Una struttura della competizione, quella riferita da Relaño, che sembra ricalcare un'idea presentata da Bernd Reichart, amministratore delegato di A22 (la società promotrice, della Superlega), nel mese di febbraio: una Champions a tre divisioni.

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"Superliga, Liga Europea e Liga Aspirante"

L'Uefa di Ceferin e l'Eca presieduta da Nasser Al Khelaifi starebbero pensando a tre divisioni da 18 squadre ciascuna: quattro promozioni e quattro retrocessioni tra terza e seconda, due e due tra seconda e prima. I meccanismi che stabilirebbero le retrocessioni non terrebbero conto della singola stagione, ma di una media delle performance dei club in più edizioni del torneo. Ognuna di queste divisioni avrebbe già un nome: "Superliga, Liga Europea e Liga Aspirante". Resterebbe invece da capire se saranno 17 o 34 gli incontri che ogni club partecipante dovrebbe affrontare. Temi che, secondo Relaño, saranno affrontati nel Comitato Esecutivo Uefa di fine ottobre. Temi che sembrano andare nella stessa direzione riformatrice dei club che avevano aderito al progetto Superlega.

L'idea di A22 e i dieci principi di Reichart

I principi che ispirerebbero tale riforma della Champions League sembrano abbastanza in linea con la proposta avanzata nello scorso mese di febbraio da Bernd Reichart, amministratore delegato di A22. In quell'occasione furono enunciati dieci principi e fu presentata una nuova versione della Superlega, più aperta rispetto all'idea originale e pronta a coinvolgere fino a 80 squadre, contemplando meccanismi di promozione e retrocessione: "il campionato europeo di calcio deve essere una competizione aperta, con più divisioni e da 60 a 80 squadre", con "una distribuzione sostenibile dei ricavi lungo tutta la piramide (...) la partecipazione dovrebbe essere basata sul merito sportivo; i club dovrebbero essere soggetti a promozioni e retrocessioni annuali e non dovrebbero esserci membri permanenti. Una qualificazione aperta basata sui risultati nazionali garantirebbe accesso alla competizione ai club emergenti, mantenendo al contempo le dinamiche competitive a livello nazionale".

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La Champions League cambierà format a partire dalla prossima stagione: le squadre saranno 36, ma la verà novita è rappresentata dall'assenza della fase a gironi, sostituita da un primo turno in cui ogni club incontrerà otto squadre diverse con un'unica classifica. Una risposta dell'Uefa per provare ad affrontare lo scontento dei club che nell'aprile 2021 avevano dato vita alla Superlega, convinti della necessità di una revisione del modello di business del calcio europeo.

Ma anche un modo per far crescere i ricavi, aumentando il numero delle sfide minime che ogni squadra disputerà nella competizione. Tutto questo mentre si attende ancora la sentenza della Corte di Giustizia Europea sulla Superlega, vale a dire sulla legittimità del monopolio della Uefa: il verdetto è atteso per l'autunno e potrebbe - se riconosciuto nell’Uefa un monopolio in violazione alle norme 101 e 102 del trattato dell’Unione - rappresentare un punto di svolta per le competizioni calcistiche europee, spalancando le porte a progetti alternativi.

L'indiscrezione dalla Spagna: "Una Champions a tre divisioni"

Un fondo pubblicato sul sito del quotidiano spagnolo El Pais, a firma dell'ex direttore di AS Alfredo Relaño, rivelerebbe la volontà di Uefa ed ECA (Associazione dei Club Europei) di cambiare nuovamente il format della Champions League a partire dal 2027, dunque dopo un solo triennio dal varo della nuova formula. Una struttura della competizione, quella riferita da Relaño, che sembra ricalcare un'idea presentata da Bernd Reichart, amministratore delegato di A22 (la società promotrice, della Superlega), nel mese di febbraio: una Champions a tre divisioni.

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