Le parole di Gravina
"Non so cosa voglia fare Lotito, non conosco le sue intenzioni e credo che in un sistema democratico ognuno può intraprendere le strade che ritiene opportuno. A livello personale c’è amarezza, spiace. Ma quando rivesti un ruolo istituzionale e ti colpicono a livello personale è chiaro che soffri ma soprattutto per la mia persona fisica essendo attaccato sul piano della credibilità ed è chiaro che questo mette in difficoltà il nostro sistema. Chi oggi sta facendo questo crede di poter arrecare danno e lo arreca, ma chi mi conosce caratterialmente sa che sono molto forte nelle mie reazioni. Mi renderà più forte perchè tutta l’attività che sta emergendo rende chiaro che ci fosse un dossieraggio, come mi è stato detto a Perugia dove sono parte lesa. Evidentemente quando c’è una attività di dossieraggio c’è del falso che io ho dovuto affrontare mio malgrado pur non essendo indagato e questa è una contraddizione in termini giuridici in quanto ho chiesto io di esserlo. Era indispensabile da parte mia per difendermi, non dalle accuse dei magistrati che ancora non mi hanno accusato di nulla".
Gravina parla degli arbitri
"Ho voluto incontrare gli arbitri che rappresentano una nostra eccellenza, ho voluto fare loro i complimenti perché a livello internazionale e nelle prossime gare abbiamo tre arbitri italiani che arbitreranno gli ottavi di finale nelle coppe, stanno occupando una percentuale importante oltre il 15% di presenze nelle gare internazionali, siamo al primo posto. Ho voluto testimoniare la mia vicinanza e fargli capire quanto sia importante per gli arbitri pretendere da parte della federazione un supporto". Il presidente della Figc ha poi concluso: "Dobbiamo ricominciare con le vecchie applicazioni del codice della giustizia sportiva perchè l’arbitro merita rispetto, la dignità dell’uomo, non solo dell’arbitro. Merita rispetto, rispetto che nelle ultime ore avvertiamo il bisogno di rivendicare. Quindi, vicinanza, i nostri internazionali sono la nazionale degli arbitri all’estero e non possiamo permettere che ogni volta che c’è un errore si mette in discussione tutto il movimento, il sistema, pensando che l’arbitro sia un soggetto infallibile. Dobbiamo cercare di non esasperare gli animi perché se si colpisce un arbitro si colpisce tutto il sistema italiano".