Pagina 3 | Barcellona, le bende ai polsi e i sospetti dell’ex medico Real: “Facile accesso alle vene…”

BARCELLONA (SPAGNA) - Finisce 3-3 la semifinale d'andata di Champions League tra Barcellona e Inter al Montjuic. Tutto si deciderà dunque al ritorno, martedì 6 maggio alle 21 al Meazza. Gol, spettacolo e grandissime giocate. Ai più attenti, però, non sarà passato inosservato un altro dettaglio probabilmente meno appariscente: diversi calciatori blaugrana, infatti, indossavano una fasciatura ai polsi. Un argomento trattato dal dottor Niko Mihic, ex responsabile dei servizi medici del Real Madrid per sette anni, le cui dichiarazioni sull'argomento hanno destato scalpore in Spagna: "Una moda? Non credo alle mode passeggere. Se vuoi un accesso venoso più facile, usi i polsi…", commenta.

Mihic, bordata al Barcellona

Il dottor Mihic – che attualmente è legato ancora al Real in qualità di consulente medico, oltre a presiedere Sports Doctors Network, la società da lui fondata la cui missione è quella di fornire consulenza ai club di calcio e ai giocatori sulle migliori pratiche e su tutti gli aspetti dell'assistenza sanitaria di vertice – è stato sollecitato da Marca sulla vicenda e lui, senza comunque citare il Barcellona, spiega: "Potrebbe darsi che stiano progettando giochi di strategia, giocando molto a calcio balilla e prendendosi la tendinite… così come potrebbe darsi che non abbiano corrotto Negreira". Quest'ultimo riferimento riguarda pagamenti di circa 7,3 milioni di euro versati dal Barcellona a José Maria Enriquez Negreira, ex vicepresidente del Comitato Tecnico degli Arbitri spagnoli, tra il 2000 e il 2018. Il club sostiene che si trattava di consulenze per rapporti tecnici sugli arbitri, ma l'accusa invece sospetta un'attività di corruzione per influenzare le decisioni arbitrali. Sono stati indagati il club, Negreira, suo figlio ed ex presidenti blaugrana come Bartomeu, Rosell e Laporta. Nel 2024 l'accusa di corruzione è decaduta, ma l'indagine per possibili reati finanziari continua.

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Le parole di Mihic

"Non so cosa stia succedendo, ma quello che voglio dire è che qualsiasi medico sa che se si desidera un accesso venoso più facile, bisogna trovarlo nelle mani e nei polsi - spiega -. Non capisco perché lo stiano facendo e che lo neghino. Che dicano ‘no', ma mostrami cosa stai facendo. Qual è il segreto? Non è per giocare a calciobalilla, vero?". Bendaggi, però, non utilizzati solo dai calciatori del Barcellona. Mihic non crede possa trattarsi di una moda: "Credo che un giocatore non indossi un equipaggiamento che mostra una lesione, a meno che non sia per porvi rimedio, non perché sia ​​più bello".

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L'altra spiegazione

C'è chi non la pensa come lui, ad esempio Antoni Mora, traumatologo e specialista in medicina sportiva: "È pura superstizione. Il primo giorno in cui giochi con una benda sulla mano è probabilmente dovuto a un infortunio. Ci si abitua e, se giochi bene indossandola, la si tiene. I giocatori ci prendono l'abitudine. È diventata una moda ed è una questione estetica. Uno ce l'ha e l'altro lo copia. Non succede nulla alle loro articolazioni. Sono come i tatuaggi. Prima nessuno si tatuava, ora si condividono momenti e si fanno anche tatuaggi insieme. Sono abitudini acquisite e solo una moda. Ci si sente bene e lo si mantiene per superstizione".

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C'è chi non la pensa come lui, ad esempio Antoni Mora, traumatologo e specialista in medicina sportiva: "È pura superstizione. Il primo giorno in cui giochi con una benda sulla mano è probabilmente dovuto a un infortunio. Ci si abitua e, se giochi bene indossandola, la si tiene. I giocatori ci prendono l'abitudine. È diventata una moda ed è una questione estetica. Uno ce l'ha e l'altro lo copia. Non succede nulla alle loro articolazioni. Sono come i tatuaggi. Prima nessuno si tatuava, ora si condividono momenti e si fanno anche tatuaggi insieme. Sono abitudini acquisite e solo una moda. Ci si sente bene e lo si mantiene per superstizione".

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