Bertolini, la sua verità: "Lettera? Un boomerang. Gama? Nessuna ha parlato"

L'ex ct dell'Italia femminile in un'intervista a LFootball. Tanti i temi trattati: i Mondiali, il fallimento e il comportamento delle giocatrici

Milena Bertolini, ex ct della Nazionale femminile di calcio, ha rilasciato recentemente un'intervista a LFootball, durante la quale ha raccontato la sua versione dei fatti circa quanto accaduto prima e dopo i Mondiali in Australia e Nuova Zelanda, che hanno registrato l'uscita dell'Italia, sollevando un polverone di polemiche che hanno portato alle sue dimissioni. 

 La verità di Milena Bertolini

"I miei tempi non sono coincisi con quelli delle ragazze. Già ad aprile ho parlato con le veterane, a una a una, dicendo loro che le cose sarebbe cambiate, se le avessi convocate avrei chiesto loro un apporto diverso, se non nei novanta minuti in campo, in termini di esperienza e di supporto alla squadra. Ho ricevuto da tutte la massima disponibilità in questo senso, abbiamo stipulato una sorta di patto", ha riferito la Bertolini.

Poi sull'esclusione di Sara Gama ha detto: "Nel ritiro prima in Italia e poi in Nuova Zelanda le sue compagne di squadra non hanno manifestato alcun disagio per la sua assenza. O per lo meno nessuna è venuta a parlarne con me. Anzi, la più dispiaciuta ero sicuramente io, soprattutto per i modi. Quanto fatto fino a oggi per il calcio femminile non è il risultato dell’apporto di una persona singola ma ognuna di noi ha messo un tassello, grande o piccolo che sia. Le rivoluzioni non si fanno mai da sole”...

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I malumori e i primi problemi con la squadra

Le cose sarebbero cambiate dopo le convocazioni. In tal senso l'ex ct ha detto: "Ci sono state le convocazioni delle giovani. Io mi sono presa i miei tempi per avviare quel famoso ricambio generazionale. Ho aspettato anche che alcune di loro giocassero con maggiore continuità nei club perché non si può chiedere loro di fare esperienza direttamente in Nazionale".

I problemi, a suo dire, sarebbero iniziati: "Quando ho cominciato a fare le mie scelte. Dopo la partita con l’Argentina sono iniziati alcuni malumori. Alcune ragazze sono arrivate dal campionato in una forma straordinaria e poi si sono fatte irretire da questa situazione. Da questo punto di vista credo sia mancata la giusta professionalità. La migliore in campo nell’ultimo allenamento prima della partita con il Sudafrica? Dragoni”.

La reazione alla lettera sui social

E sulla lettera arrivata sui social da gran parte delle ragazze della Nazionale, ha commentato: "Io l’ho letta la mattina successiva. È stato un boomerang incredibile. Non perché sia stata scritta contro di me ma proprio per l’immagine che ha offerto del movimento. È proprio vero che servono due donne per batterne una. Nel calcio femminile ci sono tanti uomini e le donne di valore non vengono prese in considerazione. Quella lettera ha servito l’assist per giustificare quello che poi accade normalmente"...

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Cosa è accaduto dopo le accuse

Sulle accuse delle ragazze, Milena ha detto: "Veramente? Questo non me lo aspettavo proprio. Io avevo fatto un discorso prima dell’inizio del Mondiale, era una sorta di discorso di commiato in cui ho ringraziato tutte per il percorso fatto e del quale dovevamo comunque essere orgogliose. Dopo la gara con il Sudafrica siamo tornate in albergo abbiamo cenato e poi ognuna di noi è libera, come sempre accade. Io non parlo mai dopo la partita. Dopo una sconfitta del genere cosa c’era da aggiungere?

Probabilmente lo avrei fatto il giorno successivo. Avevamo due giorni prima del volo di rientro in Italia. Invece mi hanno detto che le ragazze sono state viste entrare nella sala riunioni che avevamo in hotel. Anche la frase “hanno avuto paura” che mi è stata addebitata è errata. Non mi sono mai tirata indietro e ho sempre parlato al plurale. Si vince e si perde insieme. Si da un contributo al movimento insieme e non singolarmente".

Il futuro di Milena Bertolini

Il rientro in Italia è stato per Milena pesante, molte avrebbero evitato il suo sguardo. In poche sarebbero andare da lei a salutarla. E sul nuovo ct azzurro Andrea Soncin, ha commentato: "Gli auguro di fare un ottimo lavoro, il movimento ne ha bisogno". Sul suo futuro la Bertolini ha svelato: "Adesso mi prendo una lunga vacanza. Poi se ci sarà un bel progetto mi farò trovare pronta a tornare in panchina, sia in Italia che all’estero, magari in uno staff maschile”.

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Milena Bertolini, ex ct della Nazionale femminile di calcio, ha rilasciato recentemente un'intervista a LFootball, durante la quale ha raccontato la sua versione dei fatti circa quanto accaduto prima e dopo i Mondiali in Australia e Nuova Zelanda, che hanno registrato l'uscita dell'Italia, sollevando un polverone di polemiche che hanno portato alle sue dimissioni. 

 La verità di Milena Bertolini

"I miei tempi non sono coincisi con quelli delle ragazze. Già ad aprile ho parlato con le veterane, a una a una, dicendo loro che le cose sarebbe cambiate, se le avessi convocate avrei chiesto loro un apporto diverso, se non nei novanta minuti in campo, in termini di esperienza e di supporto alla squadra. Ho ricevuto da tutte la massima disponibilità in questo senso, abbiamo stipulato una sorta di patto", ha riferito la Bertolini.

Poi sull'esclusione di Sara Gama ha detto: "Nel ritiro prima in Italia e poi in Nuova Zelanda le sue compagne di squadra non hanno manifestato alcun disagio per la sua assenza. O per lo meno nessuna è venuta a parlarne con me. Anzi, la più dispiaciuta ero sicuramente io, soprattutto per i modi. Quanto fatto fino a oggi per il calcio femminile non è il risultato dell’apporto di una persona singola ma ognuna di noi ha messo un tassello, grande o piccolo che sia. Le rivoluzioni non si fanno mai da sole”...

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