Ieri pomeriggio c’è stato il rilancio della Juve con la visita, intorno alle 17, al domicilio sassolese da parte del ds Giovanni Manna: ha (ri)proposto il difensore De Winter (di rientro dal prestito all’Empoli) ed eventualmente Soulé, ma la richiesta degli emiliani non è scesa sotto i 30 milioni in contanti, anche perché devono tenere conto della percentuale del 30 per cento sull’incasso dovuta per contratto alla Roma.
Una rigidità che ha indotto Manna a sibilare un «non c’è nulla» per evitare il pressing dei cronisti in attesa ai bordi del “Quadrilatero della Moda”, mentre la giornata milanese del ds bianconero è proseguita dall’Empoli da cui arriverà Parisi con Ranocchia a fare il percorso inverso. Aggiornamento nel fine settimana.
Molto più loquace sul tema Frattesi, invece, Giuseppe Riso che era piombato alla Master Group pochi minuti dopo l’uscita di Manna: «Sono venuto a parlare del giocatore, diciamo che tutte stanno più o meno allo stesso punto. Forse una è più avanti. Sono venuto per capire le alternative, come portare avanti la trattativa». Una frase davvero strana, visto che la trattativa con Juve e Inter procede appunto da tempo e tutto è ormai noto, compresa la necessità di entrambi i club di “fare cassa” con una cessione (Brozovic i nerazzurri, uno tra Zakaria, McKennie e Arthur i bianconeri). Che cosa avrebbe dunque dovuto “portare avanti” Riso di così urgente rispetto a prima? Facile: l’offerta del Milan che può presentarsi al cospetto di Carnevali scortato da una parte dei denari incassati dalla cessione di Frattesi. Ah, dettaglio per nulla secondario: Riso è il procuratore sia di Tonali, sia di Frattesi. Così è ancora tutto più chiaro.