Ali, ci racconti innanzitutto la sua biografia e come ha cominciato la carriera di agente.
«Sono nato a Londra e sono rimasto in Inghilterra dove ho completato gli studi. Quindi una prima svolta quando ho deciso di trasferirmi nel 2009 ad Abu Dhabi, la capitale degli Emirati Arabi Uniti. Lì ho conosciuto Sheikh Mansour, il proprietario del Manchester City oggi meritatamente campione d’Europa. E ho subito cominciato a lavorare nel mondo del football come “freelance”. Ho sempre amato il calcio e ho sempre avuto un’idea in testa: diventare un giorno agente FIFA. La seconda svolta quando ho creato nel 2016 la Epic Sports».
E la terza, eventualmente?
«Beh, tutto è poi venuto di conseguenza. Posso dire che ricordo con piacere quando insieme a Silvano Martina ho portato Dzeko alla Roma. Otto anni fa, quando ancora non era ufficialmente nata la Epic Sports. Riuscimmo a strappare per lui un contratto da 7 milioni a stagione».
Con Caicedo ha fatto registrare il tetto dei trasferimenti 2023: ci sveli qualche segreto di questo formidabile centrocampista.
«Reputo che il Chelsea abbia fatto un grande investimento. In tutti i sensi. Moisés ha firmato un contratto quinquennale fino al 30 giugno 2028 ed è passato da un salario di 60.000 sterline a settimana a quello attuale di 150.000 “pounds”. Non ha ancora compiuto 22 anni e ha già collezionato 34 presenze nella Nazionale dell’Ecuador. Dopo il rientro a Brighton nel gennaio 2022 successivo al prestito al Beerschot, è cresciuto sotto la guida di Potter e poi definitivamente esploso agli ordini di De Zerbi. È un talento purissimo sbocciato nell’Independiente del Valle, mezz’ora da Quito. Un misto fra Kanté e Bellingham: la corsa del francese e la tecnica dell’inglese. Un “cocktail” esplosivo. E pensare che gli inizi in Gran Bretagna e Belgio erano stati molto duri per lui, causa problemi di ambientamento, di idioma, di adattamento».