Alcuni media hanno riportato che l’affare Caicedo è stato gestito da Manuel Sierra della Football Division Worldwide con sede a Dubai. Ci ha aiuta a fare chiarezza?
«Certo, con piacere. Manuel è semplicemente il mio socio della nostra filiale sudamericana. Il mio obiettivo è aprire altre succursali nel mondo. Attualmente siamo più di una ventina, di cui 5 “scout” perennemente in giro a scandagliare tutti i campionati giovanili, i tornei nazionali, continentali o intercontinentali alla ricerca di talenti. di pepite d’oro e diamanti grezzi».
Lei dove vive adesso?
«Mi sono trasferito da poco a Roma. In Italia si sta bene e dalla vostra scuola calcistica c’è sempre da imparare. Io tra l’altro devo apprendere la lingua italiana. Mi aiuterà un po’ anche mia moglie, che è francese. E soprattutto il mio collaboratore da Milano, Andrea Pellegatti (ndr: figlio dell’illustre giornalista Carlo, ex “voce” di Mediaset)».
Chi sono i suoi ispiratori?
«Diciamo tre: il compianto Mino Raiola, che ho conosciuto bene e con cui ho collaborato in occasione del trasferimento dell’attaccante egiziano Mido dallo Zamalek al West Ham nel 2010. Poi il portoghese Jorge Mendes della Gestifute che tutti gli anni realizza un volume di affari imponente. E infine l’australiano, trapiantato a Londra, Frank Trimboli della Base Soccer, un’istituzione in Inghilterra».