Pagina 4 | "Ho portato Dzeko. Caicedo, un po' Kanté e un po' Bellingham"

È l’agente record del mercato 2023. Con il trasferimento del 21enne centrocampista ecuadoriano Moisés Isaac Caicedo dal Brighton al Chelsea per 133 milioni di euro (116 in sterline, bonus di 17 milioni esclusi) ha stabilito il primato mondiale di quest’anno solare. Record assoluto anche per gli acquisti in Gran Bretagna: superati i 123 milioni pagati lo scorso gennaio sempre dai “Blues” al Benfica per il campione “iridato” argentino Enzo Jeremías Fernández (e al terzo posto l’anglo-irlandese Declan Rice, ennesimo centrocampista, che l’Arsenal ha prelevato a luglio dal West Ham per l’equivalente di 121 milioni di euro bonus inclusi).

Un colpo sensazionale per un giovane agente, non ancora così conosciuto a livello mediatico, che ha già concluso proprio nel corso di quest’anno un filotto rimarchevole di movimenti di mercato. Dal difensore sudcoreano Kim Min-jae passato dal Napoli al Bayern Monaco per 50 milioni (il calciatore asiatico più costoso di sempre) al 22enne attaccante senegalese (di nascita gambiana) Nico Jackson trasferitosi dal Villarreal al Chelsea per 37 milioni. Dall’iraniano Sardar Azmoun (la Roma lo ha prelevato dal Bayer Leverkusen in prestito annuale con diritto di riscatto fissato a 13 milioni), al tedesco-siriano Mahmoud Daud (dal Borussia Dortmund al Brighton per fine contratto). Senza scordare il potenziale fenomeno planetario del futuro: il 16enne mancino Kendry Páez, trequartista ecuadoriano dell’Independiente del Valle il quale, extra-comunitario, non potrà essere tesserato dal Chelsea (che l’ha pagato 20 milioni bruciando il Dortmund) prima dei 18 anni e quindi vestirà la maglia blu dal 1° luglio 2025.

Il procuratore in questione è il 43enne anglo-iraniano Ali Barat (si pronuncia con l’accento sulle vocali finali di nome e cognome) fondatore, proprietario e presidente dell’agenzia Epic Sports che ha sede a Funchal, capoluogo dell’isola portoghese di Madeira dov’è nato un certo Cristiano Ronaldo... 

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Ali, ci racconti innanzitutto la sua biografia e come ha cominciato la carriera di agente.
«Sono nato a Londra e sono rimasto in Inghilterra dove ho completato gli studi. Quindi una prima svolta quando ho deciso di trasferirmi nel 2009 ad Abu Dhabi, la capitale degli Emirati Arabi Uniti. Lì ho conosciuto Sheikh Mansour, il proprietario del Manchester City oggi meritatamente campione d’Europa. E ho subito cominciato a lavorare nel mondo del football come “freelance”. Ho sempre amato il calcio e ho sempre avuto un’idea in testa: diventare un giorno agente FIFA. La seconda svolta quando ho creato nel 2016 la Epic Sports».

E la terza, eventualmente?
«Beh, tutto è poi venuto di conseguenza. Posso dire che ricordo con piacere quando insieme a Silvano Martina ho portato Dzeko alla Roma. Otto anni fa, quando ancora non era ufficialmente nata la Epic Sports. Riuscimmo a strappare per lui un contratto da 7 milioni a stagione».

Con Caicedo ha fatto registrare il tetto dei trasferimenti 2023: ci sveli qualche segreto di questo formidabile centrocampista.
«Reputo che il Chelsea abbia fatto un grande investimento. In tutti i sensi. Moisés ha firmato un contratto quinquennale fino al 30 giugno 2028 ed è passato da un salario di 60.000 sterline a settimana a quello attuale di 150.000 “pounds”. Non ha ancora compiuto 22 anni e ha già collezionato 34 presenze nella Nazionale dell’Ecuador. Dopo il rientro a Brighton nel gennaio 2022 successivo al prestito al Beerschot, è cresciuto sotto la guida di Potter e poi definitivamente esploso agli ordini di De Zerbi. È un talento purissimo sbocciato nell’Independiente del Valle, mezz’ora da Quito. Un misto fra Kanté e Bellingham: la corsa del francese e la tecnica dell’inglese. Un “cocktail” esplosivo. E pensare che gli inizi in Gran Bretagna e Belgio erano stati molto duri per lui, causa problemi di ambientamento, di idioma, di adattamento».

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Alcuni media hanno riportato che l’affare Caicedo è stato gestito da Manuel Sierra della Football Division Worldwide con sede a Dubai. Ci ha aiuta a fare chiarezza?
«Certo, con piacere. Manuel è semplicemente il mio socio della nostra filiale sudamericana. Il mio obiettivo è aprire altre succursali nel mondo. Attualmente siamo più di una ventina, di cui 5 “scout” perennemente in giro a scandagliare tutti i campionati giovanili, i tornei nazionali, continentali o intercontinentali alla ricerca di talenti. di pepite d’oro e diamanti grezzi».

Lei dove vive adesso?
«Mi sono trasferito da poco a Roma. In Italia si sta bene e dalla vostra scuola calcistica c’è sempre da imparare. Io tra l’altro devo apprendere la lingua italiana. Mi aiuterà un po’ anche mia moglie, che è francese. E soprattutto il mio collaboratore da Milano, Andrea Pellegatti (ndr: figlio dell’illustre giornalista Carlo, ex “voce” di Mediaset)».

Chi sono i suoi ispiratori?
«Diciamo tre: il compianto Mino Raiola, che ho conosciuto bene e con cui ho collaborato in occasione del trasferimento dell’attaccante egiziano Mido dallo Zamalek al West Ham nel 2010. Poi il portoghese Jorge Mendes della Gestifute che tutti gli anni realizza un volume di affari imponente. E infine l’australiano, trapiantato a Londra, Frank Trimboli della Base Soccer, un’istituzione in Inghilterra».

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Cosa pensa della “guerra” fra gli agenti e la FIFA?
«Dico solo che stabilire regole più precise e trasparenti non mi sembra sbagliato. Il nostro mondo è una giungla... Fra l’altro pochi giorni fa ho sostenuto e superato l’esame da agente FIFA nel rispetto della nuova normativa richiesta da Zurigo».

Con i suoi colpi di quest’estate, sublimati dal “boom” Caicedo, lei diventa automaticamente il favorito a conquistare il titolo di “Golden Agent” 2023 in occasione dei premi di fine anno legati al Golden Boy Award...
«Sarebbe un grande onore, un riconoscimento di alto prestigio che è stato vinto nel recente passato proprio da due dei miei “maestri” quali Raiola e Mendes».

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Cosa pensa della “guerra” fra gli agenti e la FIFA?
«Dico solo che stabilire regole più precise e trasparenti non mi sembra sbagliato. Il nostro mondo è una giungla... Fra l’altro pochi giorni fa ho sostenuto e superato l’esame da agente FIFA nel rispetto della nuova normativa richiesta da Zurigo».

Con i suoi colpi di quest’estate, sublimati dal “boom” Caicedo, lei diventa automaticamente il favorito a conquistare il titolo di “Golden Agent” 2023 in occasione dei premi di fine anno legati al Golden Boy Award...
«Sarebbe un grande onore, un riconoscimento di alto prestigio che è stato vinto nel recente passato proprio da due dei miei “maestri” quali Raiola e Mendes».

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