Juve, Vlahovic oltre la crisi: l’addio non è scritto anche senza Coppe

Il serbo cerca una vera svolta per lasciarsi alle spalle il momento più negativo: un gol per ricominciare
Juve, Vlahovic oltre la crisi: l’addio non è scritto anche senza Coppe© Marco Canoniero

TORINO - Resta da disegnare il profilo all’orizzonte, ma non il senso della vicenda. Dusan Vlahovic vuole riprendersi la Juventus, quella di oggi e quella di domani. E vuole farlo da subito, approfittando di un calendario che offre ai bianconeri l’opportunità di rialzare la cresta dopo i recenti passi falsi: davanti al gruppo di Allegri, infatti, si stagliano gli impegni di domani sera a Bologna e di mercoledì all’Allianz con il Lecce. Avversarie da non sottovalutare, ma contro le quali il serbo ha tutta l’intenzione di tornare a fiorire, che fuor di metafora significa ritrovare quella rete che manca da troppo tempo. All’affresco difetta ancora il contesto, però: i dolci colli bolognesi o, in alternativa, le vette alpine che tratteggiano lo skyline piemontese.

Fiducia Vlahovic

Già, perché intorno alla presenza di Vlahovic al Dall’Ara serpeggia ottimismo. Ma soltanto nel primo pomeriggio odierno, quando la squadra scenderà in campo alla Continassa nella seduta della vigilia, verranno diradati gli ultimi dubbi. Il motivo del contendere è rappresentato dalla caviglia destra di DV9, in disordine a poche ore dall’appuntamento di San Siro in Coppa Italia e ora sulla via del pieno recupero. Giovedì l’ex viola ha lavorato a parte e ieri il menù è stato ripetuto, ma aumentando i carichi di lavoro a fronte delle sensazioni positive avvertite dal ragazzo. A Bologna, così, il serbo potrebbe ritrovare una maglia da titolare o, in via più prudenziale, sedere in panchina per subentrare in corso d’opera. L’alternativa è lo slittamento del rientro all’impegno di mercoledì a Torino.

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La via del gol

Vlahovic, dunque, smania per ritrovare la perduta via del gol: il 23enne di Belgrado, se si eccettua la positiva parentesi con la Serbia a marzo con tre centri in due gare, non gonfia la rete su azione da oltre mille minuti. E il suo atteggiamento in campo, sempre più spesso nervoso a dispetto di un Allegri che non perde occasione per coccolarlo davanti alle telecamere, tradisce una certa insofferenza. Uno stato d’animo che si riflette anche fuori dal rettangolo verde, come testimoniato dal fatto che – per esempio – abbia di recente cancellato il proprio profilo su Instagram. Per provare a ritrovare la serenità perduta e, di conseguenza, tornare a prendere per mano la Juventus.

Vlahovic valore aggiunto

Quella di oggi e quella di domani, si diceva. Perché i suoi gol servirebbero come un salvifico temporale primaverile nell’arida produzione offensiva recente dei bianconeri. E perché i suoi gol farebbero decisamente comodo anche in futuro, a prescindere dal contesto in cui si troverà a muoversi il club. Certo: DV9 pesa in maniera importante sul bilancio, tra stipendio e ammortamento. Ma rappresenta anche, almeno sulla carta, uno dei principali valori aggiunti dell’organico nelle mani di Allegri. Senza il palcoscenico europeo nella prossima stagione non sarebbe scontato trovare l’incastro giusto per vedere ancora Vlahovic a Torino, questo è evidente. Al contempo, però, non è nemmeno scontato che alla società venga recapitata un’offerta degna dell’investimento da 80 milioni di euro operato poco più di un anno fa per prelevarlo dalla Fiorentina, e che non può essere dilapidato, né che l’entourage del ragazzo nei prossimi mesi riceva la più classica delle offerte irrinunciabili, per proposta economica e per ambizioni sportive. Soprattutto se, nel frattempo, non si sarà ripreso di prepotenza la sua Juventus.

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TORINO - Resta da disegnare il profilo all’orizzonte, ma non il senso della vicenda. Dusan Vlahovic vuole riprendersi la Juventus, quella di oggi e quella di domani. E vuole farlo da subito, approfittando di un calendario che offre ai bianconeri l’opportunità di rialzare la cresta dopo i recenti passi falsi: davanti al gruppo di Allegri, infatti, si stagliano gli impegni di domani sera a Bologna e di mercoledì all’Allianz con il Lecce. Avversarie da non sottovalutare, ma contro le quali il serbo ha tutta l’intenzione di tornare a fiorire, che fuor di metafora significa ritrovare quella rete che manca da troppo tempo. All’affresco difetta ancora il contesto, però: i dolci colli bolognesi o, in alternativa, le vette alpine che tratteggiano lo skyline piemontese.

Fiducia Vlahovic

Già, perché intorno alla presenza di Vlahovic al Dall’Ara serpeggia ottimismo. Ma soltanto nel primo pomeriggio odierno, quando la squadra scenderà in campo alla Continassa nella seduta della vigilia, verranno diradati gli ultimi dubbi. Il motivo del contendere è rappresentato dalla caviglia destra di DV9, in disordine a poche ore dall’appuntamento di San Siro in Coppa Italia e ora sulla via del pieno recupero. Giovedì l’ex viola ha lavorato a parte e ieri il menù è stato ripetuto, ma aumentando i carichi di lavoro a fronte delle sensazioni positive avvertite dal ragazzo. A Bologna, così, il serbo potrebbe ritrovare una maglia da titolare o, in via più prudenziale, sedere in panchina per subentrare in corso d’opera. L’alternativa è lo slittamento del rientro all’impegno di mercoledì a Torino.

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