La via del gol
Vlahovic, dunque, smania per ritrovare la perduta via del gol: il 23enne di Belgrado, se si eccettua la positiva parentesi con la Serbia a marzo con tre centri in due gare, non gonfia la rete su azione da oltre mille minuti. E il suo atteggiamento in campo, sempre più spesso nervoso a dispetto di un Allegri che non perde occasione per coccolarlo davanti alle telecamere, tradisce una certa insofferenza. Uno stato d’animo che si riflette anche fuori dal rettangolo verde, come testimoniato dal fatto che – per esempio – abbia di recente cancellato il proprio profilo su Instagram. Per provare a ritrovare la serenità perduta e, di conseguenza, tornare a prendere per mano la Juventus.
Vlahovic valore aggiunto
Quella di oggi e quella di domani, si diceva. Perché i suoi gol servirebbero come un salvifico temporale primaverile nell’arida produzione offensiva recente dei bianconeri. E perché i suoi gol farebbero decisamente comodo anche in futuro, a prescindere dal contesto in cui si troverà a muoversi il club. Certo: DV9 pesa in maniera importante sul bilancio, tra stipendio e ammortamento. Ma rappresenta anche, almeno sulla carta, uno dei principali valori aggiunti dell’organico nelle mani di Allegri. Senza il palcoscenico europeo nella prossima stagione non sarebbe scontato trovare l’incastro giusto per vedere ancora Vlahovic a Torino, questo è evidente. Al contempo, però, non è nemmeno scontato che alla società venga recapitata un’offerta degna dell’investimento da 80 milioni di euro operato poco più di un anno fa per prelevarlo dalla Fiorentina, e che non può essere dilapidato, né che l’entourage del ragazzo nei prossimi mesi riceva la più classica delle offerte irrinunciabili, per proposta economica e per ambizioni sportive. Soprattutto se, nel frattempo, non si sarà ripreso di prepotenza la sua Juventus.