De Paul alla Juve: come giocherebbe con Allegri e perché piace così tanto

Il centrocampista argentino dell’Atletico Madrid è uno dei primi nomi per il mercato di gennaio dopo i casi Fagioli e Pogba
De Paul alla Juve: come giocherebbe con Allegri e perché piace così tanto© Getty Images

Sono bastati 25 minuti a Rodrigo De Paul, mercoledì sera a Glasgow dove il suo Atletico affrontava il Celtic, per fotografare in due giocate molti dei motivi per cui la Juventus punta a strapparlo ai Colchoneros a gennaio. La prima poco oltre il centrocampo, sul centrosinistra: l’argentino ha visto Griezmann che tagliava da destra verso sinistra all’altezza del limite dell’area e lo ha servito in verticale all’interno dei 16 metri, con un passaggio rasoterra abbastanza forte da non essere intercettabile dal centrale biancoverde Carter-Vickers, ma abbastanza lento da essere raggiunto alle spalle di questi dal francese (tiro respinto da Hart).

La seconda al 23’, stavolta sul centrodestra, appena fuori area: si è fatto incontro a Molina che era stato servito sulla fascia da Savic, ha ricevuto il passaggio del connazionale e ha controllato la palla per dargli il tempo di scattare in area alle spalle di Taylor, poi mentre era rivolto verso la fascia lo ha servito con un altro filtrante, stavolta corto ma altrettanto perfettamente dosato per tagliare fuori il difensore e raggiungere il compagno, atterrato per il rigore dell’1-1.

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La Juve pensa a De Paul a gennaio

Un condensato di tecnica, visione di gioco e fantasia che rappresentano alcune delle qualità di cui il centrocampo juventino è stato pesantemente decurtato dalla sospensione - destinata a trasformarsi in squalifica - per doping di Pogba e anche dalla già effettiva squalifica di Fagioli. Certo, De Paul di Pogba non potrebbe compensare la fisicità, ma la squadra bianconera a muscoli e centimetri si difende comunque bene. È un surplus di tecnica, di fantasia e di imprevedibilità quello che le manca e che le serve per rendere più efficace la manovra offensiva.

Mezzala destra nel 3-5-2 ormai da tempo, 29 anni, già abituato sia a giocare in Italia sia in un grande club (Atletico a parte è titolare dell’Argentina campione del mondo), De Paul potrebbe dare a Massimiliano Allegri tutto questo e potrebbe darlo da subito e senza la necessità di cambiare modulo. Le sue abilità nel dribbling e nel passaggio aiuterebbero la squadra a risalire il campo in fase di costruzione, la sua capacità di servire gli attaccanti negli spazi e nei tempi giusti renderebbe più efficace la fase di rifinitura. E darebbe il suo contributo anche in fase di finalizzazione.

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De Paul, numeri da Juve

Nell’ultimo campionato di Serie A, 2020-21, mise a segno 9 gol e servì 9 assist, risultando secondo dell’intero campionato per occasioni create (82 contro le 98 dell’allora milanista Calhanoglu, dato Soccerment come i seguenti) e primo per dribbling riusciti (122). Passando da una squadra di media classifica di cui era la stella assoluta a una di vertice con tanti campioni i suoi numeri in fase realizzativa sono calati (4 gol sia nella prima che nella seconda stagione), ma per il resto i dati confermano le sue qualità. Nella scorsa stagione è stato il quinto giocatore della Liga per assist (7) e il quarto per passaggi filtranti (17). In quella attuale è quindicesimo - e secondo dell’Atletico - per assist (2), settimo - primo dell’Atletico - per passaggi filtranti (4). Dei Colchoneros è anche terzo per tiri (8) dopo le punte Morata e Griezmann, e quarto per contrasti vinti. Ecco perché è ai primi posti sulla lista della spesa invernale di Giuntoli.

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Sono bastati 25 minuti a Rodrigo De Paul, mercoledì sera a Glasgow dove il suo Atletico affrontava il Celtic, per fotografare in due giocate molti dei motivi per cui la Juventus punta a strapparlo ai Colchoneros a gennaio. La prima poco oltre il centrocampo, sul centrosinistra: l’argentino ha visto Griezmann che tagliava da destra verso sinistra all’altezza del limite dell’area e lo ha servito in verticale all’interno dei 16 metri, con un passaggio rasoterra abbastanza forte da non essere intercettabile dal centrale biancoverde Carter-Vickers, ma abbastanza lento da essere raggiunto alle spalle di questi dal francese (tiro respinto da Hart).

La seconda al 23’, stavolta sul centrodestra, appena fuori area: si è fatto incontro a Molina che era stato servito sulla fascia da Savic, ha ricevuto il passaggio del connazionale e ha controllato la palla per dargli il tempo di scattare in area alle spalle di Taylor, poi mentre era rivolto verso la fascia lo ha servito con un altro filtrante, stavolta corto ma altrettanto perfettamente dosato per tagliare fuori il difensore e raggiungere il compagno, atterrato per il rigore dell’1-1.

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