Se da piccoli, durante il conteggio sino a dieci, si scappa per trovare il nascondiglio segreto dove sparire dalla visuale, la Juventus dopo dieci giornate inizia a sentirsi grande ed esce allo scoperto, finendo inevitabilmente sotto i rifìlettori. Come? Riprendendosi la zona nobile della classifica dopo aver accarezzato anche per una notte quel primo posto che mancava dall’agosto del 2020. Da quando Massimiliano Allegri è tornato alla guida della squadra bianconera mai così in alto. Dieci giornate sono poche o tante, a seconda dei punti di vista. In ogni caso sono oggettivamente abbastanza per pensare che il bottino rimediato non possa essere riconducibile soltanto a casualità o coincidenze. Lo stesso calendario non è stato tutto in discesa con, per esempio, gli scontri diretti disputati e vinti contro Lazio e Milan. Dunque la Juventus dalla muraglia di ferro, lo spirito di gruppo forgiato da una stagione, la scorsa, in cui la giustizia sportiva ha stimolato il sistema immunitario della zebra un giorno sì e l’altro pure, non può che assaporare un gusto che da troppo tempo non finiva sulle papille gustative.
Juve, il cammino e... il mercato
Stare lassù regala ossigeno in grado di offrire energia pulita, capace di far viaggiare meglio il motore: sia a livello di gambe che di testa. E proposito di testa, se era condivisibile a inizio stagione puntualizzare che l’obiettivo principale fosse centrare almeno il quarto posto, ovvero mettere le mani e il portafoglio sulla partecipazione alla Champions League, ora, cammin facendo, pensare allo scudetto come un tabù sarebbe antistorico oltre che autolesionistico. Anche perché questa Juve sta lievitando in maniera progressiva. Lo dimostrano i numeri, ma non solo. La crescita in personalità di Bremer, Locatelli e la parabola dello stesso Kean non sono dettagli. Ma c’è di più. Perché questa Juve è riuscita a salire così in alto senza Pogba, ormai fuori dai giochi per la nota vicenda doping, e con Fagioli che potrà tornare in campo solo all’ultima di campionato per via della squalifica rimediata con le scommesse. E così, per necessità e non solo, il dt Cristiano Giuntoli insieme al ds Giovanni Manna, stanno lavorando sodo per individuare i giusti rinforzi da inserire nella prossima finestra del mercato di gennaio. Sino ad allora il calendario propone altre otto giornate di campionato a cui Inter, Milan e Napoli devono aggiungere tre turni di Champions League. La situazione dunque si fa interessante, almeno potenzialmente, a maggior ragione se la coppia di dirigenti riuscirà a portare sotto la Mole uno o due elementi già pronti all’uso, quindi utilizzabili da Allegri sin dai primissimi turni del 2024.