Bremer fa gola al Manchester United: la Juve fissa il prezzo mercato

Prestazioni super e una fisicità che si esalterebbe in Premier stuzzicano ten Hag e i Red Devils

TORINO - Che Gleison Bremer sia diventato il pilastro della seconda difesa meno perforata d’Italia non è un’opinione ma un fatto. Raccontato dalle sue prestazioni eccellenti e dai minuti giocati: nessuno juventino vanta tanta presenza in campo in campionato dove è sempre partito titolare e concludendo tutte le partite tranne la gara di Bergamo quando uscì per crampi a 6 minuti dal 90’. Ma non solo. Perché oltre alla quantità e alla qualità, ecco anche il valore aggiunto dei gol: due, al Cagliari e al Lecce a renderlo il marcatore centrale più prolifico negli ultimi cinque anni con 17 reti dietro a Sergio Ramos. Ce n’è abbastanza per comprendere che la crescita di questo brasiliano si può definire tranquillamente esponenziale ma non solo.

La crescita

Il ragazzo ha ancora margini di miglioramento perché da quando è cresciuta l’autostima attraverso partite di altissimo profilo contro gli attaccanti più forti nel nostro campionato ecco che il livello è ulteriormente salito. Il paragone tra come a volte gli scottava il pallone tra i piedi, nelle prime partite della stagione scorsa con la maglia bianconera e come lo gestisce invece ora è decisamente illuminante. La parabola crescente del sudamericano è stata notata non solo in Italia ma anche in Inghilterra, del resto osservatori del Tottenham e del Manchester United si erano più volte accreditati nel campionato scorso per vederlo dal vivo. Anche in questa stagione occhi curiosi della Premier hanno rifatto capolino tra Allianz e stadi in cui si è esibita la Juventus. Missioni che hanno portato il Manchester United a individuarlo come il giocatore ideale per rinforzare una difesa che sia dal punto di vista del funzionamento collettivo che delle prestazioni dei singoli è stata deficitaria.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lo United

I Red Devils, lo ricordiamo, sono settimi in classifica con 29 gol incassati in 21 partite disputate. Serve un’altra attitudine nel frenare gli attacchi avversari e così il tecnico ten Hag ha chiesto alla dirigenza di potenziare il reparto difensivo con giocatori che abbiano fisicità, abilità nell’anticipo, piedi educati e un’età che consenta di poter fare ragionamenti ad ampio respiro e non solo per una stagione. Gleison Bremer in questo senso non ha controindicazioni, anzi. E quindi aspettiamoci in un futuro nemmeno così prossimo i primi abboccamenti tra il Manchester United e la Juventus che ha fatto già sapere come il prezzo non potrà essere inferiore a 70 milioni. Il club juventino lo prese dal Torino due stagioni fa pagando poco più di 40 milioni più una decina di bonus legati a prestazioni e risultati.

Djalò, Pedro Felipe e Huijsen

Fu il prescelto per sostituire De Ligt che anche lui è stato visionato dal Manchester United in questi mesi ma riportando meno consensi. Qualora la cessione di Bremer dovesse andare in porto, va ricordato che se da una parte i torinesi perderanno Alex Sandro a cui non verrà rinnovato il contratto, dall’altra ritroveranno Huijsen di ritorno dal prestito alla Roma e hanno già ingaggiato Djalò e Pedro Felipe, che martedì ha superato le viste mediche e va a potenziare il reparto arretrato della Next Gen, impegnata nella risalita dalla parti basse della Serie C Girone B: ora i ragazzi di Brambilla possono respirare un po’ anche se si trovano con tre punti in più dei playout e due sotto i playoff.

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TORINO - Che Gleison Bremer sia diventato il pilastro della seconda difesa meno perforata d’Italia non è un’opinione ma un fatto. Raccontato dalle sue prestazioni eccellenti e dai minuti giocati: nessuno juventino vanta tanta presenza in campo in campionato dove è sempre partito titolare e concludendo tutte le partite tranne la gara di Bergamo quando uscì per crampi a 6 minuti dal 90’. Ma non solo. Perché oltre alla quantità e alla qualità, ecco anche il valore aggiunto dei gol: due, al Cagliari e al Lecce a renderlo il marcatore centrale più prolifico negli ultimi cinque anni con 17 reti dietro a Sergio Ramos. Ce n’è abbastanza per comprendere che la crescita di questo brasiliano si può definire tranquillamente esponenziale ma non solo.

La crescita

Il ragazzo ha ancora margini di miglioramento perché da quando è cresciuta l’autostima attraverso partite di altissimo profilo contro gli attaccanti più forti nel nostro campionato ecco che il livello è ulteriormente salito. Il paragone tra come a volte gli scottava il pallone tra i piedi, nelle prime partite della stagione scorsa con la maglia bianconera e come lo gestisce invece ora è decisamente illuminante. La parabola crescente del sudamericano è stata notata non solo in Italia ma anche in Inghilterra, del resto osservatori del Tottenham e del Manchester United si erano più volte accreditati nel campionato scorso per vederlo dal vivo. Anche in questa stagione occhi curiosi della Premier hanno rifatto capolino tra Allianz e stadi in cui si è esibita la Juventus. Missioni che hanno portato il Manchester United a individuarlo come il giocatore ideale per rinforzare una difesa che sia dal punto di vista del funzionamento collettivo che delle prestazioni dei singoli è stata deficitaria.

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