Milan, è l’anno zero: tutto ruota intorno a Pioli

Via Maldini, squadra in evoluzione, sono tutti in gioco: tecnico sempre più al centro del progetto
Milan, è l’anno zero: tutto ruota intorno a Pioli© Marco Canoniero

Quarto anno (dall’inizio) con Stefano Pioli, ma è un anno zero per il Milan. Perché la rivoluzione è stata profonda, non nel numero bensì nel peso specifico degli uomini. I rossoneri si ritrovano oggi a Milanello senza la coppia Paolo Maldini&Frederic Massara, quella che aveva deciso le strategie di mercato dall’estate 2019. Giusto poco più di anno fa era stato rinnovato loro il contratto, il neo-patron Gerry Cardinale non poteva congedare chi aveva contribuito alla conquista del 19° scudetto. L’ultima stagione storta ha convinto la proprietà statunitense a cambiare rotta. Tanti saluti a direttore tecnico e direttore sportivo, mercato affidato all’ad Giorgio Furlani e al capo scouting Geoffrey Moncada. E, soprattutto, un ruolo più incisivo a livello decisionale per lo stesso Pioli. Non siamo ancora al manager di stile inglese, però ci troviamo nel solco di un maggior coinvolgimento degli allenatori nelle scelte di mercato. La strada percorsa, per esempio, dalla Juventus con Massimiliano Allegri, dalla Lazio con Maurizio Sarri e dalla Roma con José Mourinho.

Milan, la situazione Reijnders

Per questo si può parlare di anno zero anche per Pioli, posto al centro del progetto dalla proprietà e non solo in virtù di un contratto rinnovato fino al 2025. Lo si vede, per esempio, nelle attuali dinamiche legate alle trattative, in cui Tijjani Reijnders è un uomo su cui l’allenatore punta molto e sul quale il Milan sta lavorando sodo per strapparlo all’Az Alkmaar. Dovrà essere un punto di forza in un centrocampo condizionato dalle esigenze di mercato (la ricca cessione di Sandro Tonali al Newcastle) e dalle condizioni dei singoli (Ismael Bennacer operato per la lesione al ginocchio, cui si aggiungerà la Coppa d’Africa). La scelta di Reijnders, e quella di Ruben Loftus-Cheek, sembra indirizzare verso un reparto dinamico, con elementi in grado di occupare più ruoli. Qualità che, per esempio, caratterizzano Christian Pulisic, in grado di dare duttilità e tecnica in prima linea.

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Milan, il mercato e il bilancio stagionale

Mercato ovviamente tuttora in evoluzione e che non potrà prescindere dall’ingresso di un centravanti che conceda requie a Olivier Giroud. E un mercato, a dirla tutta, in cui i due ex Chelsea possono rappresentare sì un valore aggiunto, ma da riscoprire: Pulisic deve dimenticare i guai fisici e tornare quello di Dortmund, mentre Loftus-Cheek (che ieri ha avuto la “benedizione” di Thiago Silva: «Farà sicuramente bene») ha vissuto le ultime stagioni più da comprimario che da attore protagonista. Particolari su cui si comincerà a lavorare sodo da oggi, giorno della ripartenza. Perché se è un anno zero per Pioli e per i dirigenti, lo è anche per il gruppo. Il bilancio della stagione conclusasi a inizio giugno è stato “abbellito” dall’inaspettato raggiungimento della semifinale di Champions League, ma sugli altri fronti la delusione è stata totale: Milan travolto dall’Inter in Supercoppa ed eliminato dal Torino (ridotto in dieci) agli ottavi di Coppa Italia.

Milan, gli obiettivi tra Europa e seconda stella

In campionato il quarto posto finale, con tanto di accesso a una Champions che conta moltissimo in chiave bilancio, si è concretizzato grazie alla penalizzazione di 10 punti in classifica della Juventus. Troppo poco per chi si aspettava continuità di risultati, dopo la conquista dello scudetto. Un’attesa vanificata dal rendimento alterno dei top player e dal contributo pressoché inesistente delle seconde linee, con l’eccezione del solo Malick Thiaw. Se gli obiettivi sono un consolidamento in Europa (come auspicato da Cardinale) e il raggiungimento della seconda stella (prima dell’Inter) occorrerà un deciso cambio di passo, di cui Pioli dovrà essere il pilota. Una spinta, come avvenuto con i sold out in Europa, è già giunta dei tifosi: 41.500 abbonamenti “bruciati” con un anticipo di un mese e mezzo rispetto al 2023, quando l’esaurito si era verificato a fine agosto. Un assegno in bianco consegnato nelle mani della società e che racconta quali siano i reali umori della piazza, alla faccia di chi li misura sui social. Un assegno in bianco da spendere bene.

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Quarto anno (dall’inizio) con Stefano Pioli, ma è un anno zero per il Milan. Perché la rivoluzione è stata profonda, non nel numero bensì nel peso specifico degli uomini. I rossoneri si ritrovano oggi a Milanello senza la coppia Paolo Maldini&Frederic Massara, quella che aveva deciso le strategie di mercato dall’estate 2019. Giusto poco più di anno fa era stato rinnovato loro il contratto, il neo-patron Gerry Cardinale non poteva congedare chi aveva contribuito alla conquista del 19° scudetto. L’ultima stagione storta ha convinto la proprietà statunitense a cambiare rotta. Tanti saluti a direttore tecnico e direttore sportivo, mercato affidato all’ad Giorgio Furlani e al capo scouting Geoffrey Moncada. E, soprattutto, un ruolo più incisivo a livello decisionale per lo stesso Pioli. Non siamo ancora al manager di stile inglese, però ci troviamo nel solco di un maggior coinvolgimento degli allenatori nelle scelte di mercato. La strada percorsa, per esempio, dalla Juventus con Massimiliano Allegri, dalla Lazio con Maurizio Sarri e dalla Roma con José Mourinho.

Milan, la situazione Reijnders

Per questo si può parlare di anno zero anche per Pioli, posto al centro del progetto dalla proprietà e non solo in virtù di un contratto rinnovato fino al 2025. Lo si vede, per esempio, nelle attuali dinamiche legate alle trattative, in cui Tijjani Reijnders è un uomo su cui l’allenatore punta molto e sul quale il Milan sta lavorando sodo per strapparlo all’Az Alkmaar. Dovrà essere un punto di forza in un centrocampo condizionato dalle esigenze di mercato (la ricca cessione di Sandro Tonali al Newcastle) e dalle condizioni dei singoli (Ismael Bennacer operato per la lesione al ginocchio, cui si aggiungerà la Coppa d’Africa). La scelta di Reijnders, e quella di Ruben Loftus-Cheek, sembra indirizzare verso un reparto dinamico, con elementi in grado di occupare più ruoli. Qualità che, per esempio, caratterizzano Christian Pulisic, in grado di dare duttilità e tecnica in prima linea.

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