Mercato Torino: l'intrigo Buongiorno-Pirola e il nome nuovo in attacco

Cairo e Riso venerdì hanno discusso anche del difensore della Salernitana, da cui potrebbe arrivare subito un altro centrale

C'era anche il capitano dell’Under 21 italiana nel menù della cena di giovedì scorso tra il presidente granata Urbano Cairo e l’agente Giuseppe Riso. Un summit nel cuore di Milano in cui il dessert aveva appunto le sembianze di Lorenzo Pirola. Il centrale classe 2002 è considerato uno dei migliori difensori italiani della nuova generazione. Fisico da corazziere abbinato a una bravura negli anticipi e nella lettura delle azioni che gli sono valse un posto fisso in tutte le nazionali azzurre giovanili. Nello scorso ciclo dell’Under 21 si era ritagliato uno spazio importante, pur essendo sotto età di 1-2 anni rispetto a quasi tutti i suoi compagni. Un’esperienza formativa preziosa che il commissario tecnico Nunziata ha deciso di valorizzare, consegnandogli la fascia da capitano.

Pirola, investitura da leader

Un’investitura da leader a testimonianza delle grandi qualità tecniche ma soprattutto morali del centrale brianzolo. Il classico bravo ragazzo con la testa sulle spalle, che può fungere da esempio positivo all’interno del gruppo. Un identikit che somiglia parecchio - guarda caso - a quello di un certo Alessandro Buongiorno, che in comune con Pirola ha - oltre al ruolo e al sinistro come piede prediletto - pure il procuratore. Beppe Riso, appunto. E l’incastro di mercato appare per certi aspetti quasi inevitabile. In estate Riso punterà, infatti, a muovere verso un top club il gioiello torinista e vorrebbe orchestrare una duplice operazione. Fuori Buongiorno (piace a Milan, Bayern Monaco e a un paio di club inglesi), dentro Pirola.

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Pirola, la decisione dell'Inter

D’altronde - qualora la Salernitana dovesse retrocedere - la valutazione del cartellino del classe 2002 non sarebbe troppo elevata. Insomma, la classica occasione da cogliere al volo. Il Torino, che già teneva d’occhio Pirola, ha preso appunti e monitorerà il giovane difensore nei prossimi mesi per capire se effettivamente potrà rivelarsi il nome giusto su cui puntare nella sessione estiva. La Salernitana lo aveva ingaggiato nel 2022 in prestito oneroso (1 milione) con diritto di riscatto fissato a 5 milioni ed esercitato subito nei mesi successivi. I nerazzurri avevano il controriscatto a 13, ma a giugno l’hanno ritenuto troppo elevato. Marotta e Ausilio hanno preferito non riportarlo alla base, pur considerandolo un talento in rampa di lancio. Il motivo è semplice: il centrale nato a Carate Brianza non serviva all’attuale organico interista, data la presenza di due big come Francesco Acerbi e Alessandro Bastoni nel suo ruolo.

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Mercato Toro: Seck, Lovato e quell'idea in attacco

E così Lorenzo a giugno potrebbe passare dal granata salernitano a quello torinista. Pirola ma non solo: tante le portate presenti nel menù della cena Riso-Cairo. Dal futuro di Ivan Juric (se ne riparlerà in Primavera) alla decisione di mandare a giocare Demba Seck. Una scelta ricaduta poi sul Frosinone, che ieri l’ha ingaggiato in prestito secco. E non finisce qui: Riso, infatti, sta provando a portare nella Torino granata pure un altro difensore. Quel Matteo Lovato lanciato 4 anni fa proprio da Juric al Verona. Il tecnico di Spalato lo riaccoglierebbe volentieri alle proprie dipendenze e il classe 2000 ha già dato il suo benestare al trasferimento. Tra l’altro il feeling tra l’ex Atalanta e la piazza campana sembra essersi rotto dopo una prima parte di stagione complicata. Insomma, cambiare aria potrebbe essere la soluzione ideale per tutti. Un incastro possibile con la partenza di Zima destinazione Amburgo. Lavori in corso. Gli stessi che riguardano la possibile partenza di un altro assistito di Riso: Pietro Pellegri, apprezzato da Genoa, Monza ed Empoli. Come sostituto c’è l’idea Rafa Mir, in uscita dal Siviglia e proposto ai dirigenti granata nelle scorse ore.

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C'era anche il capitano dell’Under 21 italiana nel menù della cena di giovedì scorso tra il presidente granata Urbano Cairo e l’agente Giuseppe Riso. Un summit nel cuore di Milano in cui il dessert aveva appunto le sembianze di Lorenzo Pirola. Il centrale classe 2002 è considerato uno dei migliori difensori italiani della nuova generazione. Fisico da corazziere abbinato a una bravura negli anticipi e nella lettura delle azioni che gli sono valse un posto fisso in tutte le nazionali azzurre giovanili. Nello scorso ciclo dell’Under 21 si era ritagliato uno spazio importante, pur essendo sotto età di 1-2 anni rispetto a quasi tutti i suoi compagni. Un’esperienza formativa preziosa che il commissario tecnico Nunziata ha deciso di valorizzare, consegnandogli la fascia da capitano.

Pirola, investitura da leader

Un’investitura da leader a testimonianza delle grandi qualità tecniche ma soprattutto morali del centrale brianzolo. Il classico bravo ragazzo con la testa sulle spalle, che può fungere da esempio positivo all’interno del gruppo. Un identikit che somiglia parecchio - guarda caso - a quello di un certo Alessandro Buongiorno, che in comune con Pirola ha - oltre al ruolo e al sinistro come piede prediletto - pure il procuratore. Beppe Riso, appunto. E l’incastro di mercato appare per certi aspetti quasi inevitabile. In estate Riso punterà, infatti, a muovere verso un top club il gioiello torinista e vorrebbe orchestrare una duplice operazione. Fuori Buongiorno (piace a Milan, Bayern Monaco e a un paio di club inglesi), dentro Pirola.

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