Lovato al Toro, ci siamo. Zima-Amburgo, parte il domino

Il mercato dei granata si infiamma: Karamoh offerto al Lecce, la situazione Radonjic-Maiorca
Lovato al Toro, ci siamo. Zima-Amburgo, parte il domino© Marco Canoniero

Ci siamo. Matteo Lovato è sempre più vicino ad approdare al Toro. Nonostante la chiamata dell’Udinese venerdì pomeriggio, il centrale padovano intende mantenere la parola data dal suo agente Beppe Riso al duo Cairo-Vagnati e ricongiungersi così al suo mentore Ivan Juric (lo lanciò titolare in Serie A nel Verona 4 anni fa). Un’operazione già impostata con la formula del prestito con diritto di riscatto e pronta a essere completata non appena il Torino definirà la cessione di David Zima all’Amburgo. L’affare coi tedeschi è entrato nel vivo e tra stasera e domani sono previsti ulteriori sviluppi. Un’accelerazione che può scatenare l’effetto domino. Spettatore interessato delle trame sull’asse Italia-Germania anche un Campione del Mondo. Ci riferiamo a quel Jerome Boateng che il Mondiale l’ha vinto da protagonista nel 2014 e si appresta ora a ripartire dall’Italia dopo l’ultimo semestre da svincolato.

La Salernitana aspetta l’ex Bayern: pronto un contratto fino a giugno da 400 mila euro complessivi. E qui - come in una sorta di gioco dell’oca moderno - si torna al punto di partenza. I campani per tesserarlo devono liberare spazio in rosa. Tradotto: il passaggio di Lovato al Toro coinciderebbe con l’ingaggio di Boateng. Ecco perché fanno tutti il tifo per l’Amburgo. Obiettivo: arrivare al traguardo il prima possibile.

Lovato in panchina contro la Roma

Intanto la Salernitana sta preparando la gara di domani contro la Roma senza Lovato, che si dovrebbe accomodare in panchina. Condizionale d’obbligo, perché in caso di fumata bianca potrebbe pure essere lasciato fuori. Così come - qualora le tempistiche dovessero allungarsi - essere abile e arruolabile a gara in corso, traslocando nel capoluogo piemontese tra martedì e giovedì. E, manco a dirlo, la prima convocazione del classe 2000 col Toro sarebbe proprio contro la Salernitana, avversaria domenica della squadra di Juric. L’arrivo di Lovato è diventato doppiamente necessario per i granata, visto anche l’infortunio alla spalla occorso a Buongiorno venerdì sera. Capitolo esterno sinistro: il nome di Cuiabano (classe 2003) del Gremio resta caldo, a patto che da Porto Alegre non sparino troppo alto. Della serie: operazione fattibile al massimo per 1,5 milioni con magari una piccola percentuale sulla futura rivendita in favore del club brasiliano. In caso contrario - essendo il classe 2003 in scadenza il 31 dicembre - i dirigenti torinisti si rivolgeranno altrove.

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Toro, le uscite: da Karamoh a Pellegri

Intanto in casa granata sono sempre alle prese con le uscite. Gli esuberi non mancano e vanno collocati in fretta altrove: per Brandon Soppy c’è stato un sondaggio del Nottingham Forest; mentre Yann Karamoh è stato proposto al Lecce, che darà una risposta entro domani. La stessa che aspetta Vagnati da Rafa Mir: la punta preferirebbe andare al Valencia, anche se il Siviglia aveva dato l’ok alla società granata per un prestito con diritto di riscatto. A proposito di centravanti: Pietro Pellegri appare destinato a restare (Genoa e Monza si sono defilate dopo aver rispettivamente preso Ankeye e Djuric; mentre l’Empoli è a un passo da Niang: domani la firma).

Toro, il futuro di Radonjic

Tutto da decifrare, invece, il futuro di Nemanja Radonjic. Il serbo ha postato ieri su Instagram un messaggio criptico: «Non devi sempre raccontare la tua versione della storia. Il tempo lo farà». Chissà se a Juric saranno fischiate le orecchie. Non è la prima volta che l’ex Marsiglia affila le parole e le immagini, a suon di “stories”, pur senza citare esplicitamente nessuno. Un po’ come accadde 3 mesi fa dopo la vittoria di Lecce (era rimasto per 90 minuti in panchina) con la pubblicazione dell’immagine del rapper Tupac che mostrava il dito medio. La sensazione è che ormai la frattura non sia davvero più ricomponibile e che il numero 10 possa finire al Maiorca nelle ultime ore di mercato, se il Torino deciderà di accontentarsi di un prestito con diritto di riscatto. Valutazioni in corso.

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Ci siamo. Matteo Lovato è sempre più vicino ad approdare al Toro. Nonostante la chiamata dell’Udinese venerdì pomeriggio, il centrale padovano intende mantenere la parola data dal suo agente Beppe Riso al duo Cairo-Vagnati e ricongiungersi così al suo mentore Ivan Juric (lo lanciò titolare in Serie A nel Verona 4 anni fa). Un’operazione già impostata con la formula del prestito con diritto di riscatto e pronta a essere completata non appena il Torino definirà la cessione di David Zima all’Amburgo. L’affare coi tedeschi è entrato nel vivo e tra stasera e domani sono previsti ulteriori sviluppi. Un’accelerazione che può scatenare l’effetto domino. Spettatore interessato delle trame sull’asse Italia-Germania anche un Campione del Mondo. Ci riferiamo a quel Jerome Boateng che il Mondiale l’ha vinto da protagonista nel 2014 e si appresta ora a ripartire dall’Italia dopo l’ultimo semestre da svincolato.

La Salernitana aspetta l’ex Bayern: pronto un contratto fino a giugno da 400 mila euro complessivi. E qui - come in una sorta di gioco dell’oca moderno - si torna al punto di partenza. I campani per tesserarlo devono liberare spazio in rosa. Tradotto: il passaggio di Lovato al Toro coinciderebbe con l’ingaggio di Boateng. Ecco perché fanno tutti il tifo per l’Amburgo. Obiettivo: arrivare al traguardo il prima possibile.

Lovato in panchina contro la Roma

Intanto la Salernitana sta preparando la gara di domani contro la Roma senza Lovato, che si dovrebbe accomodare in panchina. Condizionale d’obbligo, perché in caso di fumata bianca potrebbe pure essere lasciato fuori. Così come - qualora le tempistiche dovessero allungarsi - essere abile e arruolabile a gara in corso, traslocando nel capoluogo piemontese tra martedì e giovedì. E, manco a dirlo, la prima convocazione del classe 2000 col Toro sarebbe proprio contro la Salernitana, avversaria domenica della squadra di Juric. L’arrivo di Lovato è diventato doppiamente necessario per i granata, visto anche l’infortunio alla spalla occorso a Buongiorno venerdì sera. Capitolo esterno sinistro: il nome di Cuiabano (classe 2003) del Gremio resta caldo, a patto che da Porto Alegre non sparino troppo alto. Della serie: operazione fattibile al massimo per 1,5 milioni con magari una piccola percentuale sulla futura rivendita in favore del club brasiliano. In caso contrario - essendo il classe 2003 in scadenza il 31 dicembre - i dirigenti torinisti si rivolgeranno altrove.

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