A Milano c’è il club del City: “Cantiamo gli Oasis e battiamo l’Inter”

Il Milano Blue Moon è l’unico circolo riconosciuto ufficialmente dagli inglesi: “Tifavamo per i Citizens anche quando navigava in terza serie”
A Milano c’è il club del City: “Cantiamo gli Oasis e battiamo l’Inter”

«Siamo dei veri sostenitori del Manchester City, non dei turisti del calcio. Seguiamo i Citizens da anni, da quando la squadra navigava nelle serie inferiori. L’amore per questi colori era, è e sarà sempre, viscerale ed autentico». Alex Mariani, membro del Milano Blue Moon, l’unico club italiano di sostenitori del City riconosciuto ufficialmente di tifosi del City, che conta una quarantina di iscritti, mette subito le cose in chiaro: «Tante persone si avvicinano ora alla squadra per moda. Vent’anni fa Manchester era conosciuta solo per lo United, adesso qualcosa sta cambiando, anche grazie a calciatori come Foden e Haaland. Per far parte del nostro club bisogna superare una sorta di esame di ammissione. C’è un segretario, Vanes Marzaroli, che gestisce i biglietti con Kevin Parker. Teniamo alla nostra squadra in ogni sfaccettatura. Il mio è un ruolo è di scrematura. Chi è tifoso deve dimostrarlo rispondendo a svariate domande, non basta fare richiesta». Col senso di appartenenza alla base del tutto: «Nel 2007, girovagando su internet alla ricerca di qualche connazionale che apprezzasse come me il City, conobbi Renato Tubere, l’attuale presidente. Fu così che poco dopo fondammo l’“Italian Blue Moon” (che tre anni fa cambiò denominazione per essere geolocalizzato con maggiore precisione) e partimmo per la nostra prima trasferta all’Etihad Stadium per Manchester-City-Portsmouth».

“Ho iniziato a tifare City per… gli Oasis”

Un legame ancora oggi solidissimo: «Ho iniziato a tifare City per via degli Oasis. Ero un grande appassionato della loro musica, seguivo i concerti, mi piaceva la loro storia – precisa Mariani -. E pazienza se negli anni ’90 la squadra, sportivamente parlando, fosse un disastro, vedi le retrocessioni nella seconda serie e addirittura quella del 97-98, nella terza divisione. Oggi sogniamo una storica tripletta. O quest’anno o mai più. Attenzione, la squadra andrà sempre avanti grazie alla proprietà, il futuro è in ottime mani. Ma la Champions, resta la Champions. L’Inter in una gara secca ha molta più esperienza storica. A livello di rosa il City è più forte, ma i nerazzurri, che hanno raggiunto con merito la finale, nella partita secca potrebbero avere la meglio». Soprattutto se la squadra di Inzaghi disputasse una gara perfetta come gli euroderby delle semifinali: «Tra City e Milan c’è un legame. Negli anni ’70 la maglia degli inglesi si ispirò a quella del Diavolo. Per un gemellaggio ripreso nella campagna di quest’anno, dove esiste un chiaro richiamo a Milano, tanto che la seconda maglia rossonera. Nello spot si vedono un tram e il Duomo». Mariani prosegue, tra ricordi e predizioni: «Amavo il brasiliano Elano e Stephen Ireland. Oggi l’idolo è De Bruyne. Non mi aspettavo che Guardiola restasse così tanti anni a Manchester, è stato agevolato dal board spagnolo, ma lui ha rivoluzionato la filosofia del City, anche se una menzione d’onore va a Mancini. Dzeko ci ha fatto vincere un campionato, ma dell’Inter mi preoccupa la forma di Lukaku, può essere complicato marcare il belga. Non dimentichiamo poi Barella e le capacità di Inzaghi di preparare le gare secche. Chi vince ad Istanbul? Spero noi: con un 2-1 nei supplementari. Gol di Bernando Silva e De Bruyne».

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