Inter, paura al Kubo: il giapponese che ha fatto impazzire il Real Madrid

La squadra di Alguacil, prossima avversaria dei nerazzurri in Champions League, punta sul classe 2001 per mettere in crisi la retroguardia di Inzaghi
Inter, paura al Kubo: il giapponese che ha fatto impazzire il Real Madrid© EPA

MILANO - Donostia (o San Sebastián, se preferite chiamarla con il nome castigliano) rivede la Champions dieci stagioni dopo l’ultima volta nelle competizioni con lo spirito di chi prepara una performance magistrale.

L’unica volta che l’Inter ha visitato la Real Sociedad (3 ottobre 1979 in Coppa Uefa, si giocava ancora al vecchio stadio di Atotxa) la squadra di casa vinse per 2-0 con doppietta di Satrústegui - ma l’Inter passò comunque il turno per aver vinto a San Siro 3-0. Stasera i txuri-urdin (biancazzurri, il soprannome ufficiale della squadra) puntano a ripetersi in quel di Anoeta, forti di quanto fatto nella “prova generale” di domenica, al Santiago Bernabéu. Con gli uomini di Alguacil che per un tempo hanno fatto vedere le streghe al Real anche grazie alle scorribande di un talento chiamato Kubo.

Kubo, il tunnel a Kroos e l'idolo Xabi Alonso

Il tunnel del giapponese su Kroos è diventato il contenuto virale più visto della giornata di Liga, tanto per intenderci. Anche se l’esibizione del numero 14 della Real Sociedad (numero scelto in onore di uno dei suoi idoli, Xabi Alonso, nato nella cantera della squadra) non si è limitata al “caño” sotto le gambe del biondo Toni. L’assist per il vantaggio di Barrenetxea dopo 4 minuti è opera del giapponese. Dopo 12 avrebbe pure segnato, non fosse stato sulla traiettoria Oyarzabal in fuorigioco (e sarebbe stato il quarto gol in campionato). Aggiungiamoci, sempre nel primo tempo, un tiro che chiama al miracolo Kepa e un assist per Merino che ancora non si è capito come abbia fatto a sbagliare di testa. Il recital di Kubo alla sua ex squadra è stato servito, ma potrebbe provare il bis contro l’Inter, sapendo già di essere l’osservato speciale della serata.

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Kubo, video e magliette

Del resto il 22enne di Kawasaki ha come obiettivo per questa stagione migliorare quanto fatto nella passata: 9 reti e 9 assist per i compagni. Take, come è scritto sulla maglia (diminutivo del nome completo, Takefusa) vuole la doppia cifra. E a proposito di maglia: lui non la scambia con nessuno degli avversari, perché un avversario resta un avversario. Ma siccome è un ragazzo d’oro, educatissimo e pure estroverso, se è un avversario a fine partita a chiedergliela, allora se la toglie senza problemi. Solo che non si tiene la maglia dell’altra squadra: la regala agli amici. Kubo è concentrato solo sul calcio. Vive a San Sebastián con la madre (Tamiko) e il fratello 16enne (Eji, che gioca nelle giovanili della Real Sociedad).

L'esperienza nella cantera del Barcellona

Si allena, gioca e quando non fa nessuna delle due cose di solito è perché inizia delle maratone video sulle partite di calcio altrui. Non è escluso che tra le ultime partite viste ci sia stato anche il derby: studia per 4 o 5 ore alla volta, sempre con l’obiettivo di migliorare. Da giovanissimo si è formato nella cantera del Barcellona, poi è tornato in patria prima che il Real lo acquistasse la scorsa estate, cedendolo però praticamente sempre in prestito. Alla fine, l’Erreala se l’è accaparrato per poco più di 6 milioni, almeno per il momento. Perché il Real Madrid mantiene ancora metà dei diritti del giocatore, e vigila: se arriverà per Kubo un’offerta da una società e il club basco la accettasse, i Blancos potrebbero riprenderselo versando la metà dell’offerta stessa.  

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MILANO - Donostia (o San Sebastián, se preferite chiamarla con il nome castigliano) rivede la Champions dieci stagioni dopo l’ultima volta nelle competizioni con lo spirito di chi prepara una performance magistrale.

L’unica volta che l’Inter ha visitato la Real Sociedad (3 ottobre 1979 in Coppa Uefa, si giocava ancora al vecchio stadio di Atotxa) la squadra di casa vinse per 2-0 con doppietta di Satrústegui - ma l’Inter passò comunque il turno per aver vinto a San Siro 3-0. Stasera i txuri-urdin (biancazzurri, il soprannome ufficiale della squadra) puntano a ripetersi in quel di Anoeta, forti di quanto fatto nella “prova generale” di domenica, al Santiago Bernabéu. Con gli uomini di Alguacil che per un tempo hanno fatto vedere le streghe al Real anche grazie alle scorribande di un talento chiamato Kubo.

Kubo, il tunnel a Kroos e l'idolo Xabi Alonso

Il tunnel del giapponese su Kroos è diventato il contenuto virale più visto della giornata di Liga, tanto per intenderci. Anche se l’esibizione del numero 14 della Real Sociedad (numero scelto in onore di uno dei suoi idoli, Xabi Alonso, nato nella cantera della squadra) non si è limitata al “caño” sotto le gambe del biondo Toni. L’assist per il vantaggio di Barrenetxea dopo 4 minuti è opera del giapponese. Dopo 12 avrebbe pure segnato, non fosse stato sulla traiettoria Oyarzabal in fuorigioco (e sarebbe stato il quarto gol in campionato). Aggiungiamoci, sempre nel primo tempo, un tiro che chiama al miracolo Kepa e un assist per Merino che ancora non si è capito come abbia fatto a sbagliare di testa. Il recital di Kubo alla sua ex squadra è stato servito, ma potrebbe provare il bis contro l’Inter, sapendo già di essere l’osservato speciale della serata.

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