Italia, da Scamacca a Kean: Spalletti sorride, in attacco ora c’è vita

Il ct azzurro ha applaudito la rinascita del centravanti dell'Atalanta e ha potuto constatare la crescita dell'attaccante della Juventus
Italia, da Scamacca a Kean: Spalletti sorride, in attacco ora c’è vita

Per la Nazionale ora c’è vita pure in attacco. Luciano Spalletti, che lunedì era a Empoli, ha applaudito la rinascita di Scamacca, straordinario protagonista nella vittoria dell’Atalanta con una doppietta più l’assist regalato a Koopmeiners. E, nelle ultime due partite giocate dalla Juventus, ha potuto constatare la crescita esponenziale di Moise Kean, protagonista sia nell’espulsione di Thiaw in Milan-Juve, sia dei due gol annullati con il Verona dalle decisioni (micragnose sul primo, discutibili sul secondo) del Var. Il che, unito ai gol segnati da Raspadori con Union Berlino e Milan (prima rete in Serie A su punizione diretta), nonché al rigore trasformato da Ciro Immobile in Lazio-Fiorentina, ha completato una settimana ricca di sorrisi per il commissario tecnico. Il quale davanti a sé ha un bivio simile a quello che ha visto cadere l’ultimo Mancini: la Macedonia del Nord (sempre in casa, stavolta a Roma non a Palermo) a fare da antipasto alla sfida che ci può portare agli Europei, da giocare in trasferta contro l’Ucraina.

Scamacca, Kean e Raspadori: il meglio deve ancora arrivare

Detto che per le qualificazioni Mondiali l’avversario sarebbe stato il Portogallo di Cristiano Ronaldo e che stavolta basterà pure un pareggio (sempre che si battano i Macedoni), la Nazionale arriverà all’appuntamento-verità con ben altre certezze legate allo stato di forma dei suoi attaccanti. Un raggio di sole dopo tempi davvero grami, come dimostra la necessità, da parte del Mancio, di pescare Mateo Retegui dal campionato argentino quando era ancora poco più che un carneade alle nostre latitudini. Certo, i fenomeni li hanno gli altri, però Scamacca (24 anni), Kean e Raspadori (entrambi 23enni) il meglio lo devono ancora dare. E Immobile, che di anni ne ha 33, può essere la “quota di esperienza” da aggiungere al mazzo nella spedizione in Germania per difendere il titolo vinto a Wembley (neanche nei peggiori incubi pensiamo a un’Italia che non riesca a qualificarsi, anche perché, pure in caso di tracollo con l’Ucraina, ci sarebbe il paracadute degli spareggi). Ma c’è dell’altro: su Scamacca e Kean, Spalletti ha mostrato di averci visto giusto. Il ct per primo ha puntato sulla coppia e non si fa peccato a pensare che la benzina azzurra sia stata una componente importante per accelerare la loro crescita. Alla faccia di chi continua a ritenere le Nazionali un ingombro nella stagione dei club.

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