Italia, missione compiuta: pari con l'Ucraina, si qualifica a Euro 2024

A Leverkusen finisce 0-0: gli azzurri controllano per più di un'ora, sciupano nel primo tempo e soffrono nel finale. Mudryk reclama un rigore
Italia, missione compiuta: pari con l'Ucraina, si qualifica a Euro 2024© Getty Images

Si deve sempre andare in Germania. Gli Azzurri rovesciano il paradigma monicelliano, esorcizzano la celebre battuta del personaggio interpretato da Adolfo Celi in "Amici miei", rivolta a un povero vedovo vittima di un terribile scherzo ("Non bisogna mai andare in Germania, Paolo"). L'Italia invece non fa scherzi a Leverkusen e si qualifica per gli Europei di Germania, appunto. Soffre un po', soprattutto nel finale, ma l'Ucraina non sfonda. Una sconfitta sarebbe stata una punizione eccessiva: gli Azzurri per un'ora tengono la partita in pugno, creano molto e controllano. La nazionale di Rebrov riemerge nel finale, rischia qualcosa in più e va vicina in un paio di occasioni al gol che avrebbe mandato Donnarumma e compagni agli spareggi. Al 93' Mudryk cade in area di rigore dopo aver anticipato Cristante: per Gil Manzano non c'è fallo, ma i dubbi restano.

Ucraina-Italia, 5' di sofferenza azzurra

Spalletti ne cambia quattro rispetto alla partita di Roma contro la Macedonia: Di Lorenzo torna dalla squalifica e prende il posto di Darmian; Buongiorno per Gatti in coppia con Acerbi; Frattesi rileva Bonaventura; Zaniolo a destra nel tridente con Berardi in tribuna. Il ct scommette ancora su Dimarco in posizione da interno di centrocampo in fase di possesso azzurro, come avvenuto nel primo tempo della gara con la Macedonia. L'Italia soffre tra il 10' e il 15', quando fa fatica nell'alzarsi in pressione con i tempi giusti sul giro palla ucraino. Meccanismi non perfetti che consentono alla nazionale di Rebrov di rendersi pericolosa con Sudakov che dal limite dell'area impegna seriamente Donnarumma. Qualche minuto prima, dagli sviluppi di un corner azzurro, partiva una ripartenza che espone Buongiorno a un uno contro uno in campo aperto con Dovbyk: il centravanti del Girona va via e il difensore del Toro è costretto a trattenerlo rimediando così l'ammonizione.

Ucraina-Italia, il resto del primo tempo

Gli Azzurri poi prendono le misure e disputano un buonissimo primo tempo in cui manca solo il gol. Pressano bene, l'Ucraina fatica a uscire e assume un atteggiamento più d'attesa con un attento 5-4-1 in fase di non possesso, reparti corti e baricentro non troppo alto. Zinchenko è esterno della linea a 5 con palla agli azzurri e sia affianca a Stepanenko per fare gioco. L'Italia crea molto, soprattutto con combinazioni sulla fascia sinistra dove l'intesa tra Chiesa e Di Marco è ottima. Un break dello juventino innesca Frattesi, che a tu per tu con Trubin ha la migliore chance al 29': di sinistro però non riesce a superare il portiere del Benfica. Tre minuti pià tardi è Raspadori a non arrivare per centimetri su un cross teso di Chiesa da sinistra. Anche i calci d'angolo sembrano poter spaventare gli ucraini: Di Lorenzo manda alto al 20' e a lato di poco al 28'.

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Ucraina-Italia, la ripresa

Si riparte con Scamacca che rileva Raspadori nel tentativo di dare maggiore peso all'attacco azzurro. Tentativo non del tutto riuscito L'Italia comunque ha il dominio del gioco anche per buona parte della ripresa, anche se deve prestare attenzione alla velocità e alla potenza di Tsygankov, Sudakov, Mudryk e Dovbyk, potenzialmente letali in campo aperto. Rebrov tiene alti i due esterni offensivi per giocarsi al meglo le ripartenze. Ma le marcature preventive funzionano, la linea difensiva azzurra è reattiva.

Italia, sofferenza finale

Cambia un po' l'inerzia introrno al 20', quando Donnarumma è incerto su un'uscita da rimessa laterale lunga di Konoplya e successivamente bravo a rimediare sul tiro di Mudryk da pochi metri. E più in generale l'Ucraina aumenta la pressione. Al 26' Politano e Cristante rilevano Zaniolo e Jorginho. Dieci minuti più tardi tocca a Kean per Chiesa, autore di una grande prova, toccato duro da Konoplya ed esausto. Finale all'italiana, con Darmian al posto di Politano e una Nazionale più coperta. Brivido finale: Mudryk al terzo minuto di recupero anticipa Cristante e cade in area di rigore. Non è nulla per Gil Manzano, qualche dubbio resta. L'Italia ce la fa, soffrendo. "Andiamo in Germania, amici miei" sembra dire Spalletti.

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Si deve sempre andare in Germania. Gli Azzurri rovesciano il paradigma monicelliano, esorcizzano la celebre battuta del personaggio interpretato da Adolfo Celi in "Amici miei", rivolta a un povero vedovo vittima di un terribile scherzo ("Non bisogna mai andare in Germania, Paolo"). L'Italia invece non fa scherzi a Leverkusen e si qualifica per gli Europei di Germania, appunto. Soffre un po', soprattutto nel finale, ma l'Ucraina non sfonda. Una sconfitta sarebbe stata una punizione eccessiva: gli Azzurri per un'ora tengono la partita in pugno, creano molto e controllano. La nazionale di Rebrov riemerge nel finale, rischia qualcosa in più e va vicina in un paio di occasioni al gol che avrebbe mandato Donnarumma e compagni agli spareggi. Al 93' Mudryk cade in area di rigore dopo aver anticipato Cristante: per Gil Manzano non c'è fallo, ma i dubbi restano.

Ucraina-Italia, 5' di sofferenza azzurra

Spalletti ne cambia quattro rispetto alla partita di Roma contro la Macedonia: Di Lorenzo torna dalla squalifica e prende il posto di Darmian; Buongiorno per Gatti in coppia con Acerbi; Frattesi rileva Bonaventura; Zaniolo a destra nel tridente con Berardi in tribuna. Il ct scommette ancora su Dimarco in posizione da interno di centrocampo in fase di possesso azzurro, come avvenuto nel primo tempo della gara con la Macedonia. L'Italia soffre tra il 10' e il 15', quando fa fatica nell'alzarsi in pressione con i tempi giusti sul giro palla ucraino. Meccanismi non perfetti che consentono alla nazionale di Rebrov di rendersi pericolosa con Sudakov che dal limite dell'area impegna seriamente Donnarumma. Qualche minuto prima, dagli sviluppi di un corner azzurro, partiva una ripartenza che espone Buongiorno a un uno contro uno in campo aperto con Dovbyk: il centravanti del Girona va via e il difensore del Toro è costretto a trattenerlo rimediando così l'ammonizione.

Ucraina-Italia, il resto del primo tempo

Gli Azzurri poi prendono le misure e disputano un buonissimo primo tempo in cui manca solo il gol. Pressano bene, l'Ucraina fatica a uscire e assume un atteggiamento più d'attesa con un attento 5-4-1 in fase di non possesso, reparti corti e baricentro non troppo alto. Zinchenko è esterno della linea a 5 con palla agli azzurri e sia affianca a Stepanenko per fare gioco. L'Italia crea molto, soprattutto con combinazioni sulla fascia sinistra dove l'intesa tra Chiesa e Di Marco è ottima. Un break dello juventino innesca Frattesi, che a tu per tu con Trubin ha la migliore chance al 29': di sinistro però non riesce a superare il portiere del Benfica. Tre minuti pià tardi è Raspadori a non arrivare per centimetri su un cross teso di Chiesa da sinistra. Anche i calci d'angolo sembrano poter spaventare gli ucraini: Di Lorenzo manda alto al 20' e a lato di poco al 28'.

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