Mondiale per Club, il caso: a cosa punta il Real Madrid e il mistero montepremi

Molte critiche, ma nessuna defezione alla manifestazione della Fifa in programma negli Stati Uniti la prossima estate

TORINO - Caos Mondiale per Club rientrato. È durata una mezza giornata la bufera innescata da un’intervista rilasciata dal tecnico del Real Madrid Carlo Ancelotti nella quale aveva paventato l’ipotesi che le merengues non avrebbero preso parte alla manifestazione organizzata dalla Fifa (per l’Italia si sono qualificate Inter e Juventus) per una questione di compensi troppo bassi e che, come il club madridista, anche altre società avrebbero declinato l’invito. "Le mie parole sul Mondiale per Club della Fifa non sono state interpretate come avrei voluto - la smentita nel pomeriggio sul profilo social del tecnico -. Nulla di più lontano dai miei interessi che rifiutare la possibilità di giocare un torneo che considero possa essere una grande opportunità per continuare a inseguire grandi trofei con il Real Madrid".

Mondiale per Club, le reazioni di Perez e Infantino

Lo stesso club presieduto da Florentino Perez si è affrettato a confermare la presenza. "In nessun momento è stata messa in discussione la partecipazione del Real Madrid alla nuova Coppa del Mondo per club che sarà organizzata dalla FIFA nella prossima stagione. Il nostro Club gareggerà in questa competizione ufficiale che affrontiamo con orgoglio e con il massimo entusiasmo per far sognare ancora con un nuovo titolo i nostri milioni di tifosi in tutto il mondo".

In serata è arrivata anche la reazione di Gianni Infantino, presidente Fifa, che ha accolto con gioia il comunicato del Real nel quale "ha confermato con entusiasmo la partecipazione al Mondiale per Club 2025 negli Stati Uniti". Se mai il Real Madrid aveva davvero accarezzato l’idea di non esserci, il dietrofront è stato immediato.

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Mondiale per club: tante polemiche ma nessun boicottaggio

Ma nel caso Real qualcuno ha letto una mossa politica dei Blancos per far valere il loro peso internazionale in una fase in cui il governo del calcio mondiale sta discutendo i compensi da dare ai club partecipanti. La società di Perez è, tra le 32 squadre che si sfideranno l’anno prossimo negli Stati Uniti, il club più vincente e più popolare al mondo. E questo, nella redistribuzione dei proventi potrebbe incidere. D’altra parte sulle cifre sono circolate voci abbastanza disparate e, al momento, non ci sono neppure delle indiscrezioni attendibili da parte della Fifa. All’inizio era circolata la cifra 50 milioni a squadra, un compenso altissimo che aveva scatenato la corsa tra i club per aggiudicarsi i posti ancora vacanti, da qualche mese invece circolano cifre decisamente inferiori, nell’ordine di 20 milioni, meno della metà. La verità probabilmente sta nel mezzo, ma in questo momento la Fifa non si sbilancia.

Intanto perché sono in fase di chiusura alcuni contratti televisivi e commerciali e poi perché la stessa redistribuzione è in fase di elaborazione, una fase politicamente sempre molto delicata. Passaggi fondamentali della macchina organizzativa per quantificare il monte premi e poi redistribuirlo fissando le quote: dalla Fifa assicurano che in tempi brevi saranno svelate le cifre. Nella trattativa per l’aspetto economico per conto dei club c’è l’Eca, l’organizzazione delle società europee capo della quale c’è il patron del Psg, Nasser Al Khelaifi, da tempo in rapporti gelidi con Perez. E il Real è anche fuori dall’Eca dall’aprile 2021. Ecco quindi che il Real deve, in qualche modo, “trattare” per contro suo. In definitiva, comunque, il tanto vituperato Mondiale per club, criticato da giocatori, sindacati e Leghe, non lo boicotta davvero nessuno, anche perché diventa una vetrina importante per le società, che non vogliono perdersi questa opportunità di diffusione dell’immagina a livello globale. Alcune avrebbero addirittura chiesto di scendere in campo con gli orari americani (e quindi di notte in Europa) per sfruttare appieno la crescente popolarità del calcio negli Stati Uniti, a un anno dal Mondiale che gli States ospiteranno nel 2026, e trovare multinazionali pronte a investire.

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TORINO - Caos Mondiale per Club rientrato. È durata una mezza giornata la bufera innescata da un’intervista rilasciata dal tecnico del Real Madrid Carlo Ancelotti nella quale aveva paventato l’ipotesi che le merengues non avrebbero preso parte alla manifestazione organizzata dalla Fifa (per l’Italia si sono qualificate Inter e Juventus) per una questione di compensi troppo bassi e che, come il club madridista, anche altre società avrebbero declinato l’invito. "Le mie parole sul Mondiale per Club della Fifa non sono state interpretate come avrei voluto - la smentita nel pomeriggio sul profilo social del tecnico -. Nulla di più lontano dai miei interessi che rifiutare la possibilità di giocare un torneo che considero possa essere una grande opportunità per continuare a inseguire grandi trofei con il Real Madrid".

Mondiale per Club, le reazioni di Perez e Infantino

Lo stesso club presieduto da Florentino Perez si è affrettato a confermare la presenza. "In nessun momento è stata messa in discussione la partecipazione del Real Madrid alla nuova Coppa del Mondo per club che sarà organizzata dalla FIFA nella prossima stagione. Il nostro Club gareggerà in questa competizione ufficiale che affrontiamo con orgoglio e con il massimo entusiasmo per far sognare ancora con un nuovo titolo i nostri milioni di tifosi in tutto il mondo".

In serata è arrivata anche la reazione di Gianni Infantino, presidente Fifa, che ha accolto con gioia il comunicato del Real nel quale "ha confermato con entusiasmo la partecipazione al Mondiale per Club 2025 negli Stati Uniti". Se mai il Real Madrid aveva davvero accarezzato l’idea di non esserci, il dietrofront è stato immediato.

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