I possibili sostituti e la scelta di Chivu
A distanza di dodici mesi lo scenario è cambiato. Sia perché la stagione del turco non è stata come quella precedente, sia per i problemi muscolari accusati in zone differenti - adduttore della coscia sinistra e destra, inguine e polpaccio destro - che gli hanno fatto saltare una decina di partite. In particolare, dopo i due rimediati a gennaio, raramente si è visto il vero Calhanoglu se non in poche gare. Nella finale col Psg il numero 20 nerazzurro si è fatto male di nuovo al polpaccio destro: ha così saltato i due recenti impegni con la Turchia e comincerà il Mondiale per club fra gli indisponibili. Per tutti questi motivi, Calhanoglu non è più intoccabile. L'Inter da una parte continua a ritenerlo una pedina importante, ma al tempo stesso, con la partenza di Inzaghi che aveva costruito parte del suo gioco attorno alle sue geometrie, la presenza del turco potrebbe non essere più centrale.
Dall'Arabia ipotizzano proposte intorno ai 30 milioni, la stessa cifra che secondo "Ekol TV", emittente turca, sarebbe pronta a recapitare all'Inter il Galatasaray, fresco di acquisto di Sané. L'Inter al momento valuta Calhanoglu intorno a quella cifra e di fronte a una proposta concreta da 30 milioni, ovviamente i dirigenti - Marotta e Ausilio oggi partiranno per Los Angeles - si sederebbero a valutarla. Anche perché il giocatore pare non aver chiuso la porta al club più prestigioso del suo paese, disposto a fare ponti d'oro per averlo (si parla di un ingaggio da 10 milioni). I prossimi giorni serviranno a chiarire il tutto con l'Inter che, in caso di cessione, dovrebbe poi ragionare su come sostituire Calhanoglu: più che un regista classico (Rovella, Ricci o Bernabé), Chivu pare preferire un mediano difensivo come Mandela Keita, valorizzato a Parma ed entrato nei discorsi di martedì con la dirigenza ducale quando l'Inter ha aumentato il pressing su Bonny e Leoni.
