Pagina 2 | Sucic come Modric, all-in dalla Croazia: “Inter, è l’erede al trono”

MILANO - Sarà uno degli osservati speciali della trasferta americana dell’Inter. Certo, gli occhi di tutti saranno sul rendimento della squadra, chiamata a reagire dopo le forti amarezze di fine maggio, e su Cristian Chivu, già chiamato a una prima prova importante in panchina. Ma il giocatore che verrà studiato di più e che incuriosisce tutti, è senza dubbio Petar Sucic. Il centrocampista croato, 21 anni, è stato il primo acquisto dell’Inter per la stagione ventura, anche se, grazie all’aperitivo di mercato aperto dalla Fifa per il Mondiale per club, parteciperà già al torneo negli Stati Uniti, appendice di questa lunghissima annata così come l’altro nuovo arrivato, l’esterno brasiliano Luis Henrique (atteso nelle prossime ore a Los Angeles).

Inter, Sucic sulle orme di Kovacic e Brozovic

Sucic è stato comprato a inizio febbraio dalla Dinamo Zagabria per 14 milioni più 2 di bonus. Il 10 febbraio era stato a Milano a firmare il contratto da cinque anni a 1.5 milioni d’ingaggio, osservare la vittoria per 2-1 sulla Fiorentina a San Siro e svolgere una prima parte di visite mediche completate poi all’inizio dell’ultima settimana di maggio. Quindi qualche giorno di vacanza ripassando un po’ l’italiano, iniziato a studiare da gennaio, quindi le due gare di qualificazione al Mondiale contro Gibilterra il 6 giugno (45 minuti) e Repubblica Ceca il 9 (90). Sucic - che indosserà il numero 8 - non ha voluto perdere tempo e mercoledì è salito sul volo che ha portato l’Inter in California per mettersi così subito a disposizione di Chivu. In casa nerazzurra sono convinti di aver ingaggiato un potenziale titolare. Tutti sono convinti della bontà dell’investimento e c’è la convinzione che Sucic riuscirà a ricalcare le orme di Kovacic e Brozovic. Con la Dinamo Zagabria il centrocampista ha finito alla grande il campionato. Rientrato a fine febbraio dopo una frattura al metatarso che lo aveva messo fuori dai giochi a fine novembre, Sucic nelle ultime otto giornate ha segnato 4 gol e servito 2 assist. Un rendimento alto e costante giostrando per lo più da mediano box-to-box in un 4-2-3-1.

 

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Sucic e il paragone con Modric

Lo stesso ruolo ricoperto nelle ultime due gare con la Croazia, in particolare quella contro la Repubblica Ceca in cui ha giocato al fianco del futuro rivale cittadino Modric. "L’erede al trono" è stato definitivo dalla stampa croata, facendo proprio riferimento al tandem composto dal maestro Modric e il giovane Sucic: "È una gioia immensa giocare con lui - ha spiegato il neo nerazzurro -, io devo semplicemente imparare". Sucic è quello che oggi viene spesso definito “tuttocampista”. Sa fare tutto: imposta (94% dei passaggi riusciti con i cechi), fa filtro, si inserisce e corre, corre moltissimo. In Francia-Croazia del 23 marzo coprì ben 18 km e l’ormai suo ex allenatore Fabio Cannavaro disse di lui: "Ha grande dinamismo e ritmo. Ho parlato di lui con Marotta, Pero (il suo soprannome in patria, ndr) ha tutto per fare bene, il potenziale per migliorare ancora. Avrà bisogno di tempo per ambientarsi, ma potrà giocare in Serie A senza problemi". Mezzala nel 3-5-2, mediano, ma pure trequartista d'assalto in un ipotetico 3-4-2-1. Sucic vale per tre. Ed è pronto a carpire altri segreti da Mkhitaryan e diventarne il sostituto designato. Magari una staffetta che comincerà già al Mondiale per club.

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Sucic e il paragone con Modric

Lo stesso ruolo ricoperto nelle ultime due gare con la Croazia, in particolare quella contro la Repubblica Ceca in cui ha giocato al fianco del futuro rivale cittadino Modric. "L’erede al trono" è stato definitivo dalla stampa croata, facendo proprio riferimento al tandem composto dal maestro Modric e il giovane Sucic: "È una gioia immensa giocare con lui - ha spiegato il neo nerazzurro -, io devo semplicemente imparare". Sucic è quello che oggi viene spesso definito “tuttocampista”. Sa fare tutto: imposta (94% dei passaggi riusciti con i cechi), fa filtro, si inserisce e corre, corre moltissimo. In Francia-Croazia del 23 marzo coprì ben 18 km e l’ormai suo ex allenatore Fabio Cannavaro disse di lui: "Ha grande dinamismo e ritmo. Ho parlato di lui con Marotta, Pero (il suo soprannome in patria, ndr) ha tutto per fare bene, il potenziale per migliorare ancora. Avrà bisogno di tempo per ambientarsi, ma potrà giocare in Serie A senza problemi". Mezzala nel 3-5-2, mediano, ma pure trequartista d'assalto in un ipotetico 3-4-2-1. Sucic vale per tre. Ed è pronto a carpire altri segreti da Mkhitaryan e diventarne il sostituto designato. Magari una staffetta che comincerà già al Mondiale per club.

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