MILANO - La bufera si è scatenata fuori dal campo. Una resa dei conti incandescente che rischia di squassare lo spogliatoio e far partire col piede sbagliato la prossima stagione dell’Inter. D’altra parte la patria dei film western non poteva che trasformare la conclusione della tormentata annata nerazzurra in una sorta di sfida all’O.K. Corral a distanza fra Charlotte e Bodrum, cittadina balneare turca. Botta di Lautaro Martinez e replica con i petardi di Hakan Calhanoglu, con supporto social - leggi like - di Marcus Thuram (fra i giocatori che in tanti hanno pensato sia stato chiamato in causa dal capitano nel suo sfogo post Fluminense).
Un inizio di luglio nel caos per l’Inter che tutto si augurava, tranne che una coda del genere dopo un mese nella centrifuga. Dallo 0-5 col Psg alla separazione con Simone Inzaghi - lui sì arrivato ai quarti col suo Al-Hilal con cui sfiderà proprio il Fluminense, beffa delle beffe -, passando per il no di Como e Fabregas, alla scelta di Chivu, scaraventato in un ambiente in subbuglio a 10.000 chilometri da Milano per cercare di rimettere in piedi una squadra a pezzi e fare una degna figura al Mondiale per club. Missione fallita, o per lo meno riuscita a metà, perché i nerazzurri hanno superato il girone salvando la faccia (e in parte il portafoglio incassando 33 milioni), ma sono poi andati a casa contro i modesti brasiliani.
Tensione Inter
Ma se già il campo aveva dato mazzate fra campionato, Champions e Mondiale per club, quanto accaduto nella notte ha guastato l’inizio delle agognate vacanze. Lautaro Martinez evidentemente covava dentro di sé da mesi uno stato d’animo irrequieto per atteggiamenti di vari compagni che non gli sono piaciuti. Mentre recuperava a tempi da record e giocava mezzo stirato prima col Barcellona e poi col Psg, l’argentino deve aver osservato altri giocatori gestirsi in maniera più... tranquilla, col pensiero andato, oltre che a Calhanoglu, a Thuram, Pavard, forse Frattesi, tutti in campo a singhiozzo nella parte finale della stagione. E il suo animo da guerriero, lui sempre titolare negli Usa, non deve aver gradito. A far traboccare il vaso, poi, oltre al ko, il cinema inscenato nelle ultime due settimane in Turchia - con la silenziosa partecipazione di Calhanoglu - sull’interessamento, reciproco, del Galatasaray per il regista turco. Rumors, messaggi e foto che hanno innervosito Lautaro Martinez a cui si è chiusa la vena, non ricordando forse come in passato anche il suo agente (solo lui?) avesse cavalcato spesso l’onda, fra un trasferimento al Barcellona cancellato solo dal Covid e rinnovi al rialzo annunciando super offerte dall’estero.
