La sconfitta contro l’Albania è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso in casa Serbia. La federazione ha deciso di interrompere il rapporto con il commissario tecnico Dragan Stojkovic, affidando temporaneamente la guida della nazionale all’allenatore dell’Under 21, Zoran Mirkovic, ex difensore della Juventus tra il 1998 e il 2000. Ma oltre alla guida tecnica, al centro del ciclone mediatico è finito Dusan Vlahovic, attaccante della Juve, bersagliato dai tifosi per l’ennesima prestazione incolore. Il centravanti bianconero non ha inciso, come spesso accade anche con la maglia del club, e la sua prova ha sollevato critiche feroci da parte di stampa e pubblico. Ancora una volta, le scelte tattiche e la poca intesa con il compagno d’attacco Mitrovic sono finite sotto la lente d’ingrandimento.
Vlahovic e Mitrovic, coppia che non funziona: la Serbia affonda
Da tempo ormai la nazionale serba fatica a trovare la giusta alchimia offensiva, e uno dei problemi principali è proprio la convivenza tra Vlahovic e Mitrovic. I due attaccanti hanno caratteristiche molto simili: entrambi amano giocare dentro l’area, proteggere palla spalle alla porta e concludere l’azione, ma faticano a dialogare tra loro. Questa impostazione a due punte non ha mai davvero funzionato e anche contro l’Albania si è rivelata un boomerang. Il gioco si è rivelato prevedibile, statico, e senza sbocchi. Vlahovic è apparso isolato, spesso fuori posizione, e incapace di incidere. I tifosi non hanno perdonato un’altra prova deludente, soprattutto considerando il peso specifico dell’incontro e le aspettative elevate.
I numeri contro l’Albania: una prestazione da dimenticare
La partita di Vlahovic contro l’Albania è stata, numeri alla mano, decisamente negativa. Il centravanti ha giocato per tutti i 90 minuti senza mai riuscire a lasciare il segno. Nessun gol, nessun assist, un solo tiro nello specchio della porta e ben 20 possessi persi. Statistiche che raccontano una prestazione opaca e priva di spunti, in una gara che avrebbe richiesto ben altro impatto. La Serbia è rimasta a secco di reti, e il suo attaccante di riferimento non è mai riuscito a rappresentare una reale minaccia per la difesa albanese. Un dato che colpisce è proprio il numero elevato di palloni persi: indice di scarsa lucidità, imprecisione tecnica e forse anche di un carico mentale sempre più pesante sulle spalle del giocatore.