"We The Next Gen", Barbieri: il primo infortunio e il debutto in Juve-PSG

Il racconto del terzino bianconero: dal primo stop serio all'esordio nei gironi di Champions League
"We The Next Gen", Barbieri: il primo infortunio e il debutto in Juve-PSG© Juventus FC via Getty Images

La Juventus Next Gen ha lottato strenuamente nella finale di ritorno di Coppa Italia contro il Vicenza, arrendendosi dopo una gara ricca di emozioni. Ha preso parte parte al match contro i biancorossi anche Tommaso Barbieri, reduce da infortunio che lo ha tenuto fuori per un mese e mezzo, con il terzino che è tornato in campo ad inizio aprile contro la Feralpisalò. E proprio Barbieri, nelle scorse ore, è stato protagonista della quarta puntata di "We The Next Gen", sul Tik Tok bianconero.

Juve Net Gen, Barbieri e l'infortunio

Queste le parole del difensore classe 2002, che ha raccontato il periodo in cui è stato fuori dal rettangolo di gioco: “Ora sto meglio, è stato il primo infortunio serio che subisco: mentre giocavo il match di Coppa Italia contro il Foggia ho sentito il quadricipite indurirsi. Non stavo bene, e a fine gara ho capito che si trattava di una cosa seria. Volevo tornare immediatamente a giocare, quando sei infortunato hai anche orari diversi rispetto al resto della squadra e a me piace vivere il gruppo, lo spogliatoio è la cosa che più mi è mancata. Prima ho ricominciato a correre, poi ad allenarmi col preparatore atletico: adesso mi sento bene”.

Babrieri e l'esordio in Juve-PSG

Barbieri ha parlato anche del debutto in prima squadra, in Champions League contro il PSG: “A Vinovo c’è una struttura incredibile, quando l’ho vista la prima volta quasi non ci credevo. Certe volte penso che siedo nello stesso spogliatoio in cui c’era Buffon, e questa cosa mi emoziona. L’esordio in prima squadra? Mi allenavo con Barrenechea, all’inizio Allegri chiama soltanto lui per entrare, poi quando ha chiamato anche me non ci credevo: Perin e Pinsoglio ci incitavano. La cosa che pensavo era che stavo giocando in Champions League, poi non ho pensato più a nulla, come al fatto che c’erano quarantamila persone”.

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