La "via lattea"
Durante la “bolla delle plusvalenze”, così, prendono forma alcune delle operazioni più discusse degli ultimi trent’anni di calciomercato. E un asse, in particolare, si rivela piuttosto prolifico: quello che unisce Sergio Cragnotti e Calisto Tanzi, ai tempi rispettivamente ai vertici della Lazio e del Parma, personaggi già affini a livello di mercato caseario al punto da essere ribattezzati da più parti come “fratelli di latte”. Nell’estate del 2000, per esempio, i biancocelesti neo campioni d’Italia accolgono dai ducali Hernan Crespo a fronte di un trasferimento record da 110 miliardi delle allora lire, anche se il passaggio di denaro contante è sensibilmente minore: nella trattativa, infatti, vengono inseriti anche i cartellini di Matias Almeyda e Sergio Conceiçao, che compiono il percorso opposto con una valutazione di 80 miliardi complessivi. Le due piazze, negli anni precedenti, si erano “passate” anche i vari Juan Sebastian Veron, Nestor Sensini e Dino Baggio, arrivando nel 2001 a tracciare una rotta battuta perfino dal dirigente Luca Baraldi, migrato dal CdA del Parma per planare sulla poltrona di amministratore delegato della Lazio.