Genoa-Juve 1-1: Gudmundsson risponde a Chiesa, Allegri resta dietro l'Inter

Vantaggio ospite nel primo tempo su rigore, ad inizio ripresa la giocata del pari genoano. Proteste bianconere per un tocco di mano di Bani in area
Genoa-Juve 1-1: Gudmundsson risponde a Chiesa, Allegri resta dietro l'Inter© ANSA

Il gol arriva, Allegri lo sa, e finalmente da un attaccante. Ma stavolta arriva anche la rete avversaria e con un Vlahovic ormai evanescente, preda di chissà quali fantasmi mentali, diventa difficile continuare a correre sulle ali dei gol. La Juve rallenta su un campo storicamente complicato, mostrando tutte le debolezze di una squadra scesa in campo orfana anche di Rabiot e con il sostituto, Miretti, completamente fuori fase. A questo si aggiunge anche la sfortuna, che nega nel recupero a Bremer il gol del difensore che tante volte in questa stagione ha portato i tre punti alla Juventus, e un episodio da moviola in area genoana passato in cavalleria: il mani di Bani apparso evidente anche a velocità normale, poi evidenziato anche da ogni tipo di replay, che né MassaVAR hanno deciso di punire. Aumentando la sensazione di aleatorietà che gira attorno alle decisioni arbitrali su questo tipo di casi.

Chiesa non perdona, Gudmundsson sì: che liscio!

L'inizio è a ritmi blandi, due squadre che non fanno dell'intensità la loro arma di forza se non nei momenti di accelerazione o di ripartenza. Malinovskyi ci prova subito, Chiesa è in palla e si vede: prima ci prova di potenza da posizione defilata in area, poi serve un grande assist a Vlahovic che manda alto dall'interno dell'area piccola. È il preludio al gol che arriva al 28': innesca tutto Badelj, che sbaglia il controllo in una zona pericolosissima. Errore fatale, il serbo serve sulla corsa Chiesa, travolto in uscita da Martinez che non trova il pallone. Penalty solare, nessuna protesta, dal dischetto però non va più Dusan ma il numero 7 bianconero che trasforma di potenza spiazzando il portiere.

Vlahovic ha anche il tempo di fallire l'occasione per il raddoppio, illuminato da un gran lancio di Miretti, prima che si vedano anche i padroni di casa. Vasquez conclude di poco alto in piena area, poi nel finale serve una palla d'oro in mezzo con una sponda di testa: Gudmundsson arriva prima di Kostic ma invece di scagliare fortissimo in porta il pallone lo liscia clamorosamente graziando i bianconeri.

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Ekuban subito decisivo, Gudmundsson-gol. E Chiesa grazia...

Gilardino prova ad aumentare il peso offensivo inserendo Ekuban, a lasciargli il posto è un Vasquez che era apparso in forma. Ma la mossa paga subito: proprio il ghanese avvia un'azione pericolosa sulla trequarti e la rifinisce con forza e lucidità, servendo a Gudmundsson un pallone solo da spingere in rete con l'islandese che stavolta non si fa pregare e insacca alle spalle di Szczesny, Juve colpita e in confusione, ma in suo soccorso arriva Martinez: incredibile ingenuità in disimpegno e palla intercettata da Chiesa che però non conclude subito, il portiere spagnolo in uscita disperata riesce a chiudere, rimediando all'errore. 

Bani, braccio in area: Massa e VAR non intervengono

Detto dell'episodio di Bani, con quello che sembra essere un rigore solare per tutti tranne che per arbitro e Var, Allegri prova a scuotere i suoi, dentro Weah e Milik per i deludenti Kostic e Vlahovic. Fioccano ammonizioni - McKennie, Milik, Badelj - mentre il tempo scorre verso il finale. Anche Iling e Yildiz ultime carte per Max negli ultimi minuti, con Martinez che compie un vero e proprio miracolo sulla deviazione sottomisura di Bremer sugli sviluppi di un corner e con Malinovskyi che entra sul turco falciandolo col piede alto, da rosso diretto, prendendosi solo il giallo. È assalto confuso, che porta a un paio di azioni bianconere confuse in area e un paio di contropiedi genoani infruttuosi, con il brivido dell'uscita di Szczesny sulla trequarti, ma il risultato non cambia. E la Juve resta dietro l'Inter in classifica.

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Il gol arriva, Allegri lo sa, e finalmente da un attaccante. Ma stavolta arriva anche la rete avversaria e con un Vlahovic ormai evanescente, preda di chissà quali fantasmi mentali, diventa difficile continuare a correre sulle ali dei gol. La Juve rallenta su un campo storicamente complicato, mostrando tutte le debolezze di una squadra scesa in campo orfana anche di Rabiot e con il sostituto, Miretti, completamente fuori fase. A questo si aggiunge anche la sfortuna, che nega nel recupero a Bremer il gol del difensore che tante volte in questa stagione ha portato i tre punti alla Juventus, e un episodio da moviola in area genoana passato in cavalleria: il mani di Bani apparso evidente anche a velocità normale, poi evidenziato anche da ogni tipo di replay, che né MassaVAR hanno deciso di punire. Aumentando la sensazione di aleatorietà che gira attorno alle decisioni arbitrali su questo tipo di casi.

Chiesa non perdona, Gudmundsson sì: che liscio!

L'inizio è a ritmi blandi, due squadre che non fanno dell'intensità la loro arma di forza se non nei momenti di accelerazione o di ripartenza. Malinovskyi ci prova subito, Chiesa è in palla e si vede: prima ci prova di potenza da posizione defilata in area, poi serve un grande assist a Vlahovic che manda alto dall'interno dell'area piccola. È il preludio al gol che arriva al 28': innesca tutto Badelj, che sbaglia il controllo in una zona pericolosissima. Errore fatale, il serbo serve sulla corsa Chiesa, travolto in uscita da Martinez che non trova il pallone. Penalty solare, nessuna protesta, dal dischetto però non va più Dusan ma il numero 7 bianconero che trasforma di potenza spiazzando il portiere.

Vlahovic ha anche il tempo di fallire l'occasione per il raddoppio, illuminato da un gran lancio di Miretti, prima che si vedano anche i padroni di casa. Vasquez conclude di poco alto in piena area, poi nel finale serve una palla d'oro in mezzo con una sponda di testa: Gudmundsson arriva prima di Kostic ma invece di scagliare fortissimo in porta il pallone lo liscia clamorosamente graziando i bianconeri.

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