Il gol arriva, Allegri lo sa, e finalmente da un attaccante. Ma stavolta arriva anche la rete avversaria e con un Vlahovic ormai evanescente, preda di chissà quali fantasmi mentali, diventa difficile continuare a correre sulle ali dei gol. La Juve rallenta su un campo storicamente complicato, mostrando tutte le debolezze di una squadra scesa in campo orfana anche di Rabiot e con il sostituto, Miretti, completamente fuori fase. A questo si aggiunge anche la sfortuna, che nega nel recupero a Bremer il gol del difensore che tante volte in questa stagione ha portato i tre punti alla Juventus, e un episodio da moviola in area genoana passato in cavalleria: il mani di Bani apparso evidente anche a velocità normale, poi evidenziato anche da ogni tipo di replay, che né Massa né VAR hanno deciso di punire. Aumentando la sensazione di aleatorietà che gira attorno alle decisioni arbitrali su questo tipo di casi.
Chiesa non perdona, Gudmundsson sì: che liscio!
L'inizio è a ritmi blandi, due squadre che non fanno dell'intensità la loro arma di forza se non nei momenti di accelerazione o di ripartenza. Malinovskyi ci prova subito, Chiesa è in palla e si vede: prima ci prova di potenza da posizione defilata in area, poi serve un grande assist a Vlahovic che manda alto dall'interno dell'area piccola. È il preludio al gol che arriva al 28': innesca tutto Badelj, che sbaglia il controllo in una zona pericolosissima. Errore fatale, il serbo serve sulla corsa Chiesa, travolto in uscita da Martinez che non trova il pallone. Penalty solare, nessuna protesta, dal dischetto però non va più Dusan ma il numero 7 bianconero che trasforma di potenza spiazzando il portiere.
Vlahovic ha anche il tempo di fallire l'occasione per il raddoppio, illuminato da un gran lancio di Miretti, prima che si vedano anche i padroni di casa. Vasquez conclude di poco alto in piena area, poi nel finale serve una palla d'oro in mezzo con una sponda di testa: Gudmundsson arriva prima di Kostic ma invece di scagliare fortissimo in porta il pallone lo liscia clamorosamente graziando i bianconeri.