Torna la richiesta di una maggiore autonomia della Serie A dalla Figc sul modello della Premier League rispetto alla Football Association. Ma all’interno della massima divisione si è formato un blocco con le tre grandi del Nord unite da una richiesta: la diminuzione da 20 a 18 squadre delle partecipanti al campionato. Effetto di una riunione in mattinata tra i dirigenti di Juventus, Inter e Milan prima dell’assemblea di Lega al via alle 13.30. È un altro tema in agenda da tempo (secondo molti addetti ai lavori, indispensabile per aumentare l’equilibrio competitivo del campionato) che non è mai diventato realtà a causa delle resistenze dei club medio-piccoli che non vogliono correre il rischio di uscire dal grande giro dei diritti tv della Serie A.
La proposta di bianconeri, nerazzurri e rossoneri può aprire subito una crepa nella volontà di contare di più rilanciata da Aurelio De Laurentiis e sostenuta da Claudio Lotito. Se manca l’accordo su uno degli elementi fondamentali, come il numero di partecipanti al campionato, non è facile fare altri passi avanti sulla compattezza delle linee da seguire. «Il sistema federale, così com’è, e il modello organizzativo, dove la Lega Serie A è collocata, non sono adeguati al raggiungimento degli obiettivi presenti. C’è quindi bisogno di andare verso una maggiore autonomia e capacità di determinazione delle scelte. Per questo l’assemblea ha deciso di iniziare un percorso per valutare soluzioni organizzative di maggior autonomia. Nella prossima assemblea si proseguirà su questa discussione per avere una versione finale del documento di riforme della Serie A, rimettendo al centro il ruolo della principale Lega professionistica italiana», spiega il presidente della Serie A Lorenzo Casini.