Per un ventennio dalla fine degli anni Cinquanta al termine degli anni Settanta il gol ha fatto rima con José Altafini. Il cannoniere italo-brasiliano ha realizzato ben 216 reti in Serie A con le maglie di Milan, Juventus e Napoli. Stagioni ruggenti in cui ha vinto tutto: due Scudetti con i rossoneri e altrettanti con la Vecchia Signora più una Coppa dei Campioni (con tanto di doppietta decisiva in finale al Benfica) con la maglia del Diavolo. Chi meglio di lui per analizzare il momento di Juve e Milan, che arrivano alla sfida di sabato all’Allianz Stadium un po’ balbettanti dopo le ultime prestazioni.
Lei ne ha vissuti e decisi tanti di Juventus-Milan: stavolta in palio c’è il secondo posto…
«Una gara che purtroppo conta poco rispetto al passato. Il Milan ormai deve pensare già all’anno prossimo; mentre la Juve può e farebbe meglio a concentrarsi solo sulla possibilità di vincere la Coppa Italia».
Diamo uno sguardo agli attaccanti: Vlahovic divide l’opinione pubblica tra chi lo considera un campione e chi gli imputa i troppi gol sbagliati. Da che parte sta?
«Dusan è bravo, ma il rendimento dei centravanti dipende molto dal gioco della squadra. Ad esempio nel Bologna che crea tante occasioni da gol, sarebbe più facile per Vlahovic rendere e brillare maggiormente. Quando, come nella Juve, il centrocampo non funziona alla fine le colpe ricadono sempre sulle punte…».