“Vlahovic? Al Bologna renderebbe di più. Juve, se il centrocampo non va...”

José Altafini, come al solito, non ha peli sulla lingua: "Thiago Motta pronto per una grande squadra. Ripartirei da Chiesa"

Per un ventennio dalla fine degli anni Cinquanta al termine degli anni Settanta il gol ha fatto rima con José Altafini. Il cannoniere italo-brasiliano ha realizzato ben 216 reti in Serie A con le maglie di Milan, Juventus e Napoli. Stagioni ruggenti in cui ha vinto tutto: due Scudetti con i rossoneri e altrettanti con la Vecchia Signora più una Coppa dei Campioni (con tanto di doppietta decisiva in finale al Benfica) con la maglia del Diavolo. Chi meglio di lui per analizzare il momento di Juve e Milan, che arrivano alla sfida di sabato all’Allianz Stadium un po’ balbettanti dopo le ultime prestazioni.

Lei ne ha vissuti e decisi tanti di Juventus-Milan: stavolta in palio c’è il secondo posto…

«Una gara che purtroppo conta poco rispetto al passato. Il Milan ormai deve pensare già all’anno prossimo; mentre la Juve può e farebbe meglio a concentrarsi solo sulla possibilità di vincere la Coppa Italia».

Diamo uno sguardo agli attaccanti: Vlahovic divide l’opinione pubblica tra chi lo considera un campione e chi gli imputa i troppi gol sbagliati. Da che parte sta?

«Dusan è bravo, ma il rendimento dei centravanti dipende molto dal gioco della squadra. Ad esempio nel Bologna che crea tante occasioni da gol, sarebbe più facile per Vlahovic rendere e brillare maggiormente. Quando, come nella Juve, il centrocampo non funziona alla fine le colpe ricadono sempre sulle punte…».

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Su Zirkzee e Thiago Motta

Tipo Federico Chiesa? L’esterno offensivo ultimamente è finito nel mirino della critica…

«Ha avuto un po’ di infortuni che l’hanno frenato negli ultimi due anni. A me Chiesa piace; perché punta sempre i difensori avversari ed è tra i pochi giocatori in giro che sa saltare l’uomo con facilità. Ripartirei da lui l’anno prossimo».

In casa Milan invece tiene banco il caso Leao: nei big match spesso sparisce…

«I grandi giocatori non hanno lunghe pause come lui. Rafa è bravo: lo reputo un giocatore forte, ma è ancora troppo discontinuo per essere considerato un campione. Lo inserisco certamente nella categoria degli ottimi calciatori, considerati i troppi alti e bassi non può rientrare i quella dei grandi campioni. Gioca a rate…».

Juve e Milan seguono Zirkzee. A chi servirebbe di più?

«Mi piace tanto. Chi lo prende sicuramente fa un bel colpo. A Bologna sta facendo una grandissima stagione. È normale che sia seguito dai club più importanti. Chissà, magari continuerà a lavorare con Thiago Motta…».

A proposito: il tecnico italiano-brasiliano è molto apprezzato dalla Juve. Lo vede pronto per una big?

«Il suo Bologna è la squadra più bella che c’è oggi in Italia. Già allo Spezia aveva fatto ottime cose, ma adesso si sta superando. La squadra di Motta gioca meravigliosamente bene. Mi piacerebbe vederlo alla guida di una grande squadra, è un allenatore da prendere».

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La critica sugli allenatori stranieri

E il Milan? Il ciclo di Pioli sembra ai titoli di coda: cosa devono fare i rossoneri per tornare al top?

«Al Milan non hanno capito che servono rinforzi di livello per arrivare al primo posto. Lo dico dall’anno scorso…».

Dove devono intervenire i dirigenti sul mercato?

«Servono almeno quattro titolari: un terzino destro, due difensori centrali e un centravanti per fare il salto di qualità per vincere lo scudetto».

Per la panchina si parla di Lopetegui, Conceicao, Van Bommel e Fonseca. Chi potrebbe far meglio alla guida del Diavolo?

«Gli allenatori stranieri non servono a niente. Ci sono tanti tecnici italiani bravi: c’è bisogno di chi conosce bene il nostro calcio. È davvero un peccato che uno come De Zerbi sia all’estero, lo vedrei molto bene in rossonero».

In estate i rossoneri potrebbero sacrificare uno tra Theo Hernandez e Maignan dinanzi a super offerte da 80-100 milioni. Fosse in un dirigente milanista, cosa farebbe?

«Non ho dubbi: il Milan deve tenersi stretto Theo, che è il migliore al mondo nel suo ruolo. Anzi, alla squadra rossonera serve un altro come lui per la fascia destra. E magari pure un’ala di qualità. Chukwueze è bravino, ma non fa la differenza: serve gente più forte per rivincere il campionato».

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Per un ventennio dalla fine degli anni Cinquanta al termine degli anni Settanta il gol ha fatto rima con José Altafini. Il cannoniere italo-brasiliano ha realizzato ben 216 reti in Serie A con le maglie di Milan, Juventus e Napoli. Stagioni ruggenti in cui ha vinto tutto: due Scudetti con i rossoneri e altrettanti con la Vecchia Signora più una Coppa dei Campioni (con tanto di doppietta decisiva in finale al Benfica) con la maglia del Diavolo. Chi meglio di lui per analizzare il momento di Juve e Milan, che arrivano alla sfida di sabato all’Allianz Stadium un po’ balbettanti dopo le ultime prestazioni.

Lei ne ha vissuti e decisi tanti di Juventus-Milan: stavolta in palio c’è il secondo posto…

«Una gara che purtroppo conta poco rispetto al passato. Il Milan ormai deve pensare già all’anno prossimo; mentre la Juve può e farebbe meglio a concentrarsi solo sulla possibilità di vincere la Coppa Italia».

Diamo uno sguardo agli attaccanti: Vlahovic divide l’opinione pubblica tra chi lo considera un campione e chi gli imputa i troppi gol sbagliati. Da che parte sta?

«Dusan è bravo, ma il rendimento dei centravanti dipende molto dal gioco della squadra. Ad esempio nel Bologna che crea tante occasioni da gol, sarebbe più facile per Vlahovic rendere e brillare maggiormente. Quando, come nella Juve, il centrocampo non funziona alla fine le colpe ricadono sempre sulle punte…».

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