Potrebbe sembrarlo, ma questo non è un articolo come gli altri. Certo, riguarda sempre il doppiopesismo e l’ipocrisia del racconto del calcio, ma è comunque diverso dal solito. Fosse una settimana come un’altra, si dovrebbe partire da Conceicao, che subisce 5 falli, tra cui un calcio e una trattenuta, e alla fine il rivale non riceve mezzo giallo mentre lui si trova espulso per un fallo e un errore certificato dai dirigenti arbitrali, nonché squalificato e multato: un solo giornale si occupa della questione e, per motivi di eleganza, mi sembra superfluo specificare quale sia.
Dopo aver premesso che la Juve avrebbe dovuto vincere per conto suo, che se fai errori grossolani davanti e dietro è probabile che arrivi la beffa, che l’arbitro era e rimane l’alibi di chi non vince mai, che i complottismi e gli anniversari delle sviste li lasciamo volentieri a chi sappiamo noi, se si trattasse del solito articolo evidenzieremmo il desiderio, anche solo per una volta, di leggere qualche riga in prima pagina su un errore contro la Juve anche su quei giornali dei leggendari “Juve, non così”, “Un Abisso di rabbia”, “Inter inferocita”, “Supervergogna”, dei mille “spunta il video” per dimostrare non si sa bene quale ingiustizia. Una sola volta, scelgano loro quando: il giorno in cui l’arbitro abolisce la regola del retropassaggio al portiere; se nello stesso match di Champions ti negano un penalty, inventano un fallo al tuo attaccante lanciato a rete, sulla ripartenza prendi il rosso e poi un rigore ma poi vinci comunque; quando, appunto, espellono il tuo attaccante per una simulazione che non c’è. Insomma, una sola volta, quando vogliono loro. Così, solo per spiazzarci, per disorientare il sentimento popolare, per vedere l’effetto che fa.