Taremi e la carezza di Inzaghi
Inzaghi, in conferenza, gli ha dato una carezza ("Secondo me è entrato molto bene, si è creato due occasioni che poteva finalizzare meglio. Ma ha dato una mano alla squadra, aveva fatto bene a Venezia e a Riad. È un ragazzo disponibile, che si impegna tanto, deve andare a casa con la coscienza tranquilla") però i suoi numeri sono sotto gli occhi di tutti e la sensazione - fondata - è che Taremi sconti il fatto di non giocare con continuità come sempre fatto in carriera. Questo, unito all’impatto con il calcio italiano, ha portato al corto circuito. Vero è che pure i dirigenti si augurano che l’iraniano possa essere “l’acquisto di gennaio”, però - nel caso dovesse protrarsi la situazione - non si fa fatica a immaginare che a fine stagione venga tirata una bella linea alle spalle di Lautaro e Thuram, con annessa rifondazione della batteria degli attaccanti, magari affiancando ai due totem un paio di giovani che abbiano fame e accettino un periodo di apprendistato in nerazzurro.
Inzaghi oltre la ThuLa: i difensori goleador
Bravissimo Inzaghi, come spesso accaduto negli anni nerazzurri, ad “aggirare” il problema grazie a un sistema di gioco fortemente codificato che ha permesso di ottenere 14 gol dai difensori (ultimi il “braccetto” Darmian a Venezia e Dumfries con il Bologna), certo è che visto il calendario nel prossimo mese e mezzo, fondamentale sarebbe per l’Inter che uno tra gli attaccanti alle spalle della ThuLa esca dal letargo. Perché, come ha dimostrato pure l’eliminazione dalla Champions a opera dall’Atletico Madrid nella stagione scorsa (quando all’andata si infortunò Thuram che fu rimesso in piedi per il match di ritorno ma a mezzo servizio), in Europa senza almeno tre attaccanti di primo livello è difficile fare strada.
