C’era una volta un ragazzo che non era tanto bravo coi colpi di testa. Vabbè, direte voi, mica è una di quelle caratteristiche che fa la differenza nella vita. Se però di professione si è calciatore, ruolo attaccante, forse sì. Aggiungiamoci un carico ulteriore: se tuo padre faceva il difensore e di testa se la cavava piuttosto bene e tuo fratello minore, ruolo centrocampista, anche lui non è scarso nel fondamentale, allora la situazione si complica. Marcus Thuram aveva confessato le prese in giro di padre e fratello dopo Inter-Torino. «Tutti e due mi prendono in giro per il colpo di testa, ne ho sbagliato uno all’inizio e quando ho segnato, ho pensato a loro». Quel match, battezzato con una doppietta dall’attaccante francese, aveva già detto che la condizione di Tikus era sul punto di decollare.
Che inizio!
Difatti un inizio così in stagione il ragazzo non lo aveva mai fatto: 4 partite giocate, 5 gol segnati. Più 1 assist per Dumfries, in Inter-Udinese, l’unico scontro nel quale Thuram è rimasto a secco. A memoria di statistiche, non ha mai cominciato tanto bene un’annata dal punto di vista realizzativo. Negli anni al Borussia Moenchengladbach, fino alla data 19 settembre, aveva segnato: 1 gol in Coppa di Germania nel 2019/20, 1 gol in Bundesliga nel 2020/21, nessun gol (causa infortunio al ginocchio) nella stagione 2021/22, 3 gol in Bundesliga nel 2022/23. Poi Marcus è arrivato all’Inter e nella prima stagione la conta al 19 settembre era ferma a 2 gol. Nella passata stagione era invece partito benissimo, con 4 reti. Nulla però avrebbe fatto pensare all’exploit attuale, soprattutto dopo un finale non molto positivo a maggio e un Mondiale per Club da archiviare.
