Juve, il borsino del centrocampo: promossi e bocciati con vista sul futuro

Chi sale e chi scende alla Continassa: da Locatelli che “deve" rimanere al nodo Paredes. E Allegri tifa per...
Juve, il borsino del centrocampo: promossi e bocciati con vista sul futuro

TORINO - Sono in sei a centrocampo, perché il settimo - tale Paul Pogba - pur non avendo ancora debuttato in bianconero guarda al futuro con discreto ottimismo. Il Polpo sente la Juve anche quando non gioca e comunque resterà in coda a questa tormentata stagione. Al gruppo, volendo, si aggiungerebbe un ottavo componente che con gli altri condivide il cartellino (proprietà juventina) e che magari a fine annata tornerà alla base dopo l’esperienza, sin qui molto buona, di Monza: Nicolò Rovella, a parte l’ultima espulsione, sta giocando tanto, e bene, in Brianza, a differenza di Denis Zakaria, che alla Juve potrebbe fruttare un bonus da 31 milioni tra prestito e riscatto, mittente il Chelsea. Ma concentriamoci su chi lavora oggi agli ordini di Massimiliano Allegri. Rapido borsino, al fixing della Continassa risulta quanto segue.

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McKennie

«Lui corre», sostiene Allegri e in fondo Max non dice una sciocchezza, anzi. Il texano dall’acconciatura stravagante e dal fisico discutibile, tutto sommato, nel suo tragitto avantindré non si risparmia mai, anche se quanto alle mansioni da svolgere e alla sua utilità scatena ancora una certa perplessità. Confinato a destra e con sempre più sporadiche intromissioni al centro del campo, l’ex Schalke non sembra esattamente un punto fermo della Juventus che verrà. Difatti, ad ogni occasione, il suo nome gira in ottica mercato. E girerà ancora.
Bilancio stagionale: 13 presenze, un gol

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Locatelli

Non è più il ragazzo, bianconero nell’anima e nel cuore, appena sbarcato in un grande club e che per questo merita di essere aspettato. Al contrario, potrebbe e dovrebbe prendersi la Juventus il prima possibile e dopo una prima positiva stagione di “svezzamento” avrebbe tutte le carte per padroneggiare la mediana e il destino, suo e della squadra. Il problema è che l’innesto di Leandro Paredes non gli ha fatto benissimo, almeno fino ad ora. Che c'entri o meno l'argentino, l’ex Sassuolo sembra sia stato colpito da una forma acuta di frenesia, che lo porta a sbagliare, soprattutto quand’è sotto pressione. In questo senso, la prova di San Siro contro il Milan è emblematica. Nel derby, invece, Manuel pareva un’altra persona e allora ci si chiede: qual è il vero Loca? Dettaglio, si fa per dire: a giugno la Juve, dopo averlo “noleggiato” gratis per un biennio, dovrà riscattarlo pagando un “acconto” da 25 milioni più 12,5 di premi. Sensazione? Servirà un’offerta choc dalla Premier, altrimenti il fanciullo resterà.
Bilancio stagionale: 11 presenze, 0 gol

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Miretti

Del suo domani, a meno di clamorose novità dettate dalle follie del mercato, c’è certezza: sarà un pilastro della Juve del futuro. Il problema, nel presente, è che il talentino di Pinerolo è stato un po’ dimenticato da Allegri, stando al comune sentire del tifoso bianconero di ogni età o censo. «Perché non gioca più?», è il domandone collettivo che risuona davanti all’uscio della Continassa, a maggior ragione in considerazione di un avvio di stagione così deludente da parte della Juventus tutta. Il classe 2003, semplicemente devastante a fine agosto contro Roma e Spezia allo Stadium, è calato molto al pari delle prestazioni della Juve, con Monza capitolo cancellabile della stagione. Da quel momento, Miretti ha cominciato sempre dalla panchina. Da Juve-Empoli si cambia? Mah…
Bilancio stagionale: 12 presenze, 0 gol

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Paredes

Il popolo bianconero guarda al nazionale argentino e pensa: «Ok, finora abbiamo scherzato, perché questo non può essere il vero Paredes». Eppure l’avvio della sua esperienza juventina, condensato nelle trasferte di Firenze e Parigi contro l’ex Psg, era stato incoraggiante. Ahilui, il 2-2 con la Salernitana è stato praticamente un punto di non ritorno, anche se nella mezz’oretta finale giocata contro il Bologna il centrocampista non è dispiaciuto. Milano e Haifa, al contrario, hanno riportato alla luce la mancata leadership di un giocatore preso - anche - per fare da “autista” agli spaesati compagni di reparto e di squadra. Paredes sta difettando in personalità e questo è probabilmente l’aspetto più preoccupante, visto il suo discreto curriculum. La Juve, dopo aver investito 2,5 milioni per il prestito, lo riscatterà al costo di 25 milioni e spiccioli complessivi tra riscatto e bonus ad obiettivo. Il club vorrà o dovrà? Pende, in questo senso, un obbligo legato al raggiungimento di traguardi sportivi, ad ora non tagliati.
Bilancio stagionale: 10 presenze, 0 gol

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Rabiot

Difficilmente ruba l’occhio, anche perché le cavalcate da Cavallo Pazzo con gol in allegato - stile San Siro milanista, zittito per una volta nella vita - rappresentano una rarità. Però, poi, metti insieme le sue esibizioni sul campo in quest'annata e noti che difficilmente è finito in punizione dietro la lavagna a consumare gessi, nero su bianco. Il top stagionale con la doppietta servita al Maccabi e il bello è che, a dispetto di quanto accaduto sinora e al netto di ciò che succederà al Mondiale, non si può escludere che il francese rinnovi il contratto in scadenza a giugno. Sembrava fosse stato già imbarcato verso altre destinazioni, con il beneplacito di tutti (o quasi: Allegri, per dire, l’ha sempre apprezzato e prima di lui gli stessi Andrea Pirlo e Maurizio Sarri), e invece le giravolte del mercato rischiano di produrre il più grande sorpresone dell’estate che verrà, con rinnovo dell’accordo e ingaggio, però al ribasso. Madame Véronique, vous êtes d’accord?
Bilancio stagionale: 9 presenze, 2 gol

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Fagioli

Fosse per Allegri, o perlomeno per il primo Allegri (quinquennio di grazia 2014-19), il ragazzo vale e auspicabilmente meriterebbe di giocare sempre, anche zoppo. In realtà, stando ai numeri della stagione in corso, la titolarità dell’ex Cremonese è un sogno destinato a restare incompiuto, se è vero che lì in mezzo la polpa non manca, eppure il rendimento di reparto è inaspettatamente al ribasso. È un po’ lo stesso interrogativo che circonda la carriera juventina di Miretti in prima squadra: perché sono solamente 59 i minuti giocati finora da Fagioli tra campionato e Champions? Se lo chiede, probabilmente, anche il suo entourage con il quale non è stato semplice siglare l’accordo per il rinnovo del contratto fino al 2026. E insomma, a scanso di equivoci, se il trend non cambiasse chi sarebbe disposto a escludere un nuovo viaggio in prestito?
Bilancio stagionale: 4 presenze, 0 gol

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TORINO - Sono in sei a centrocampo, perché il settimo - tale Paul Pogba - pur non avendo ancora debuttato in bianconero guarda al futuro con discreto ottimismo. Il Polpo sente la Juve anche quando non gioca e comunque resterà in coda a questa tormentata stagione. Al gruppo, volendo, si aggiungerebbe un ottavo componente che con gli altri condivide il cartellino (proprietà juventina) e che magari a fine annata tornerà alla base dopo l’esperienza, sin qui molto buona, di Monza: Nicolò Rovella, a parte l’ultima espulsione, sta giocando tanto, e bene, in Brianza, a differenza di Denis Zakaria, che alla Juve potrebbe fruttare un bonus da 31 milioni tra prestito e riscatto, mittente il Chelsea. Ma concentriamoci su chi lavora oggi agli ordini di Massimiliano Allegri. Rapido borsino, al fixing della Continassa risulta quanto segue.

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