Del Piero nella Juventus, la verità

Il nuovo cda bianconero sarà composto da profili economici e giuridici. Alex, solo in futuro, potrebbe integrare l’area sportiva

Tredici maggio 2012, Juventus Stadium: la Juve, tornata campione d’Italia una settimana prima a sei anni da calciopoli, sta battendo l’Atalanta ma nessuno guarda la partita. Tutti gli occhi, molti in lacrime, sono fissi su Alessandro Del Piero che ha segnato, è uscito, e sta salutando i tifosi per l’ultima volta da giocatore bianconero. Tifosi che da quel giorno aspettano il suo ritorno in vesti dirigenziali. Attesa divenuta febbrile in questi giorni di rivoluzione, in cui la Juventus ha perso l’intero Consiglio d’amministrazione, compresi il presidente Andrea Agnelli e il suo vice Pavel Nedved. Un vuoto in cui John Elkann ha subito incastonato due figure chiave, molto più importanti di quanto il loro nome dica al grande pubblico: il nuovo presidente, Gianluca Ferrero, e il nuovo direttore generale, Maurizio Scanavino. Amministratori rigorosi, tecnici esperti di economia e finanza che guideranno la Juventus nella partita contro i pm della Procura di Torino (e nelle altre a cui questa potrebbe dare origine) e nel nuovo ciclo.

Nessuno dei due però è un uomo di calcio e attorno a loro resta il vuoto di un consiglio d’amministrazione per il resto tutto da eleggere. Un vuoto in cui da subito sono circolate ipotesi, indiscrezioni, voci relative a figure calcistiche delle quali Tuttosport vi ha dato conto: dal ritorno del re - anzi, Le Roi - Michel Platini, già presidente Uefa, a un’anticipazione del futuro da dirigente di Giorgio Chiellini, che se lo è preparato con la laurea in Business Adminstration, fino agli ingressi di dirigenti esterni alla Juventus. Un vuoto in cui il nome di Alessandro Del Piero rimbomba più forte di tutti quelli citati. «La Juventus è una parte della mia vita, e nemmeno piccola - è intervenuto sui propri social l’ex capitano -. Per la mia storia, non sarò mai altro da quei colori. Come tutti i tifosi, seguo questa vicenda con grande attenzione e trasporto. Anche per il mio lavoro e il mio ruolo pubblico, in situazioni come queste inevitabilmente mi vengono chiesti commenti, e altrettanto inevitabilmente si scrive e si dice tanto. Questo però è un momento delicato per il club e l’unica cosa che conta e che può fare chi ama la Juventus è mettere nelle migliori condizioni di lavorare le persone alle quali il club è stato affidato, per guidarlo in questa fase così complessa. E’ un compito di grande responsabilità che merita tutto il nostro supporto, è il momento di essere ancora più juventini. Per questo credo sia giusto non commentare notizie e indiscrezioni, che magari possono poi tramutarsi in speculazioni. Così faccio oggi e così farò per i prossimi giorni. Ci tengo solo ad augurare buon lavoro a tutti coloro che oggi si stanno occupando della Juventus, lo faranno con la professionalità, la dedizione e la passione – ne sono certo - che meritano il Club, i tifosi, la nostra maglia».

Ci sarà anche lui tra coloro che si occuperanno della Juventus? Non nel consiglio d’amministrazione. La proprietà lo vuole composto interamente da profili tecnici e giuridici, che prima portino la società fuori dal momento difficile attuale e poi traccino e facciano rispettare confini precisi all’interno dei quali l’area sportiva potrà muoversi. Del Piero farà parte di quell’area sportiva? E’ possibile. Come per gli altri nomi citati. Quando? Non subito, anche se in questo caso le certezze non sono così assolute. Però la linea è quella di non toccare ora l’area sportiva, concentrandosi solo sul riassetto di quella amministrativa. Federico Cherubini e Massimiliano Allegri, investito esplicitamente del compito da John Elkann: saranno loro, con l’aiuto degli attuali collaboratori, a guidare la rincorsa al Napoli in campionato e il cammino in Europa League. Più probabile che la nuova area tecnica sbocci a primavera inoltrata. Se attorno ad Allegri e Cherubini oppure soppiantandoli dipenderà molto dai risultati. Nell’uno come nell’altro caso, i tifosi potrebbero anche vedere realizzato quel sogno a occhi aperti, e lucidi, del 13 maggio 2012.

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