Pagina 2 | Scanavino gol: "La Juve resta la Juve, stesse ambizioni”

TORINO - Scanavino gol. La nuova Juventus scende in campo per la prima volta e fa subito parecchio rumore, smuovendo il sentimento del popolo juventino, di per sé già agitato per via dell’indagine Prisma e tutto ciò che ha determinato, determina e determinerà. Le dimissioni dell’intero Consiglio di amministrazione, datate 28 novembre, hanno lasciato un primo segno che, inevitabilmente, è diventato lo spartiacque del prima e del dopo: ovvero l’era Andrea Agnelli. E così, ieri, per la prima volta, c’è stato il contatto tra la squadra e la nuova Juventus intesa come dirigenza. Per la discesa in campo del nuovo presidente Gianluca Ferrero, indicato da Exor - maggior azionista bianconero - come successore di Agnelli, occorrerà attendere dopo la metà di gennaio visto che verrà nominato il 18 gennaio. Nel frattempo ieri, con l’amichevole contro i croati del Rijeka vinta 1-0 con gol di Kean, c’è stato il battesimo di Maurizio Scanavino, già nominato direttore generale della Juventus e di fatto l’uomo incaricato di gestire questa prima fase di emergenza ma non solo. Sarà più che mai organico al prossimo consiglio di amministrazione che lui stesso sta allestendo di concerto con lo stesso Ferrero e la famiglia Agnelli.

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Il discorso di Scanavino a Szczesny e compagni

Dunque questo 22 dicembre è destinato ad entrare nella storia bianconera visto che determina di fatto l’inizio del nuovo corso, dal punto di vista calcistico, del management chiamato a guidare la Juventus nella tempesta: servono e serviranno idee chiare e polsi fermi per riuscire, comunque, a prendere la decisione migliore, senza farsi condizionare da onde anomale e impetuose che possono alzarsi da un momento all’altro. Scanavino ha incontrato così tutti i giocatori juventini all’Allianz Stadium per un breve ma intenso discorso che è servito a portare serenità e infondere sicurezza in uno spogliatoio che ha vissuto la rivoluzione societaria in un contesto già di per sè atipico visto che il campionato è fermo per il Mondiale e alla Continassa era presente metà rosa per via degli impegni in Qatar che hanno coinvolto ben undici giocatori. Cosa ha detto Scanavino a Szczesny e compagni lo ha sintetizzato Massimiliano Allegri al termine del test contro i croati: «La Juventus è sempre la Juventus. I nostri programmi e le ambizioni non cambiano ora e non cambieranno mai». Il tecnico livornese ha poi aggiunto: «Del resto stiamo parlando di una società che ha più di 100 anni di storia, che ha sempre puntato a vincere e non muterà adesso».

Dunque il messaggio che ha voluto far passare il neo direttore Generale deve suonare come musica alle orecchie dei tifosi che dopo aver vissuto un mese dal livello ansiolitico piuttosto elevato non vedono l’ora di ascoltare parole improntate all’ottimismo anche perché di fatto, non si è entrati ancora nel vivo dei potenziali processi della giustizia ordinaria e sportiva.

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Il discorso di Scanavino a Szczesny e compagni

Dunque questo 22 dicembre è destinato ad entrare nella storia bianconera visto che determina di fatto l’inizio del nuovo corso, dal punto di vista calcistico, del management chiamato a guidare la Juventus nella tempesta: servono e serviranno idee chiare e polsi fermi per riuscire, comunque, a prendere la decisione migliore, senza farsi condizionare da onde anomale e impetuose che possono alzarsi da un momento all’altro. Scanavino ha incontrato così tutti i giocatori juventini all’Allianz Stadium per un breve ma intenso discorso che è servito a portare serenità e infondere sicurezza in uno spogliatoio che ha vissuto la rivoluzione societaria in un contesto già di per sè atipico visto che il campionato è fermo per il Mondiale e alla Continassa era presente metà rosa per via degli impegni in Qatar che hanno coinvolto ben undici giocatori. Cosa ha detto Scanavino a Szczesny e compagni lo ha sintetizzato Massimiliano Allegri al termine del test contro i croati: «La Juventus è sempre la Juventus. I nostri programmi e le ambizioni non cambiano ora e non cambieranno mai». Il tecnico livornese ha poi aggiunto: «Del resto stiamo parlando di una società che ha più di 100 anni di storia, che ha sempre puntato a vincere e non muterà adesso».

Dunque il messaggio che ha voluto far passare il neo direttore Generale deve suonare come musica alle orecchie dei tifosi che dopo aver vissuto un mese dal livello ansiolitico piuttosto elevato non vedono l’ora di ascoltare parole improntate all’ottimismo anche perché di fatto, non si è entrati ancora nel vivo dei potenziali processi della giustizia ordinaria e sportiva.

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